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Olbia, da Tiramusù ecco il termoscanner: un messaggio positivo per superare la pandemia

Olbia, da Tiramusù ecco il termoscanner: un messaggio positivo per superare la pandemia
Olbia, da Tiramusù ecco il termoscanner: un messaggio positivo per superare la pandemia
Angela Galiberti

Pubblicato il 07 November 2020 alle 14:03

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Olbia, 7 novembre 2020 - La pandemia di Sars-Cov-2 ha messo in difficoltà l'intero tessuto produttivo anche a Olbia, ma c'è chi in mezzo al mare in tempesta decide di investire e di lanciare un segnale positivo non solo alla sua clientela, ma anche ai suoi colleghi. Parliamo di Stefano Cossu, proprietario della caffetteria pasticceria Tiramisù di viale Aldo Moro: tanti dipendenti, un laboratorio che sforna dolci moderni e lo spettro del Covid-19 che incombe su orari, fatturato e collaboratori.

Da qualche giorno, Tiramisù è la prima caffetteria olbiese ad avere un termoscanner di ultima generazione: il modello è quello usato nelle cliniche e negli ospedali, ed è molto affidabile. "Con i primi decreti abbiamo fatto degli investimenti per i pannelli di plexiglass all'interno, questo è un passo successivo importante - spiega Cossu -. Ci siamo resi conto che se il cliente percepisce di essere tutelato viene volentieri a fare la colazione o un aperitivo. Nonostante il Covid, abbiamo lavorato il 20% in più. Le persone, oggi, sono molto attente alla sicurezza e abbiamo deciso di puntare tutto su questo, anche per i nostri dipendenti che lavorano più serenamente".

C'è però un altro aspetto chiave che Cossu sottolinea: un messaggio positivo all'intero settore, che è stato duramente colpito dagli effetti della pandemia a causa del lockdown e della riduzione di orario. "Se riusciamo a tutelare bene il cliente, se lavoriamo bene sulla sicurezza, possiamo continuare a lavorare senza ulteriori restrizioni nonostante il Covid", spiega.

"E' chiaro che il termoscanner non individua un asintomatico, ma è una tutela in più che può far stare più tranquillo il cliente", continua Cossu.

Il termoscanner, a Olbia, non è molto diffuso: in zone in cui il Covid è stato molto più presente durante la prima ondata, il termoscanner è molto comune anche nei bar o nei ristoranti. Non risolve il problema, non individua i positivi, eppure funziona. Anche in Cina, durante la prima emergenza, i termoscanner sono stati utilizzati su larghissima scala in tutti gli esercizi pubblici. Non sarà la panacea del Covid, ma certamente rappresenta una tutela in più che, di questi tempi, può solo essere positiva anche per reggere l'urto degli effetti economici della pandemia.