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Olbia, cozze con i batteri: cosa sta succedendo al golfo?

Olbia, cozze con i batteri: cosa sta succedendo al golfo?
Olbia, cozze con i batteri: cosa sta succedendo al golfo?
Angela Galiberti

Pubblicato il 17 October 2018 alle 20:22

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Olbia, 17 ottobre 2018 - Cozze ai batteri. Anzi, cozze all'escherichia coli: un batterio che si trova, di norma, nella parte inferiore dell'intestino degli animali a sangue caldo (uccelli e mammiferi: homo sapiens compreso) e che è usato come indicatore di contaminazione fecale nei corpi idrici.

Ieri il Comune di Olbia ha emanato un'ordinanza urgente (e temporanea) che blocca la produzione degli allevamenti di cozze situati nei pressi della foce del Padrongianus a causa dei valori fuori norma in tre campionamenti fatti dalla Assl Olbia.

In tutto questo, i mitilicoltori olbiesi sono la parte debole: i "cornuti e mazziati" della situazione.

"Sono valori molto elevati - spiega Mauro Monaco, presidente del Consorzio Molluschicoltori Olbia -.È doppio rispetto al limite fissato per la classe B delle acque. Quando si passa alla Classe C, con valori oltre i 9000, puoi allevare ma il prodotto dovrebbe rimanere 2 mesi fermo in acque classe B e poi passare alla depurazione. Praticamente quegli allevamenti sono bloccati".

Ieri, quando il CMO ha saputo dei campionamenti si sono vissuti momenti concitati accompagnati da febbrili ragionamenti. La domanda che molti sono posti, infatti, è stata semplice quanto banale: che cosa sta accadendo alle cozze?

"Abbiamo immediatamente verificato le circostanze: i tre campionamenti sono stati fatti in tre punti diversi in tre allevamenti differenti - spiega Monaco -. Si tratta in tutti i tre i casi di prodotto comprato in Spagna, precisamente in tre punti diversi della Galizia. A questo punto è stato subito chiaro ai nostri occhi che la cozza non poteva essere inquinata e ci siamo chiesti: perché la cozza si è inquinata? Cosa è successo al Golfo? La cozza è sensibile, filtra quello che c'è in acqua".

E allora qualcosa deve essere successo nelle acque olbiesi ed è questa la domanda che tutti si pongono: scarichi abusivi o sversamenti improvisi?

Qualcuno dovrà rispondere a questa domanda.