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Cronaca

Olbia, costa Nord senza acqua. Nizzi: Abbanoa deve pagare

Olbia, costa Nord senza acqua. Nizzi: Abbanoa deve pagare
Olbia, costa Nord senza acqua. Nizzi: Abbanoa deve pagare
Angela Galiberti

Pubblicato il 17 June 2013 alle 13:58

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OlbiaImmaginate una zona che va da Pittulongu a Golfo Aranci, passando per Tilibbas e parte di viale Aldo Moro, senza acqua potabile e senza fognatura. Un incubo? Roba da anni '50? Niente affatto. E' quello che sta succedendo in queste ore, ad Olbia, per mano del Consorzio Industriale Provinciale del Nord Est Sardegna che, questa mattina, ha iniziato a chiudere tutti i rubinetti. A darne notizia è stato il presidente del Cipnes Settimo Nizzi. “Vantiamo un credito di 12 milioni di euro nei confronti di Abbanoa, alla quale vendiamo il servizio di potabilizzazione e il servizio di depurazione – ha detto Nizzi in conferenza stampa – non possiamo più permetterci di anticipare. Vogliamo essere pagati. E' una situazione che va avanti da 10 anni”. Questa mattina, nel Municipio di Olbia, si è svolto un vertice urgente sulla questione, ma Abbanoa – unico imputato sulla graticola – non si è presentata. Alla riunione Nizzi è stato chiaro: il Cipnes riaprirà i rubinetti solo se qualcuno si impegna a pagare, non importa chi o cosa. La questione sui 12 milioni di debito non nasce oggi. Il primo avviso di “interruzione del servizio” è partita il 14 Maggio 2013. E' più di un mese e mezzo, quindi, che il Cipnes chiede ad Abbanoa il saldo del debito. “Abbiamo chiesto un congruo anticipo – ha detto Nizzi – almeno del 20% e abbiamo due cause in corso”. Dell'interruzione del servizio sono stati avvertiti tutti quanti. “Abbiamo preavvertito la Prefettura di Sassari – ha sottolineato Nizzi – la Provincia di Olbia-Tempio, l'Autorità d'Ambito, il Comune di Olbia”. Il problema è tutto finanziario. “Noi siamo personalmente e penalmente responsabile del disavanzo dell'ente – ha detto Nizzi – non voglio che siano i libri del Cipnes a finire in tribunale”. Sin qui il dato economico-politico. Ma cosa succederà concretamente? Con la chiusura dei servizi di potabilizzazione e di depurazione si verrà a creare una situazione di emergenza. 10Mila utenze potenziali rimarranno senza acqua potabile. 20Mila utenze potenziali rimarranno senza servizio fognatura. In particolare, le fogne dopo 24 ore inizieranno a tracimare nei canali di sfogo come il canale Zozzò che sfocia nel porto Romano (via dei Lidi). Gli stessi canali di Pittulongu diventeranno valvole di sfogo. E i liquami finiranno direttamente in mare in quelle località che noi definiamo “balneari” o “turistiche”. Gli unici che si salveranno da questo "stop" sono i consorziati della zona industriale. C'è solo un modo per evitare questo sfacelo: qualcuno si deve impegnare a pagare il servizio al Cipnes. Che sia Abbanoa con un bonifico del 20% o il Comune di Olbia con una ordinanza sindacale straordinaria urgente non ha molta importanza. “Non possiamo più dare questo servizio gratis – ha detto Nizzi – Siamo il più grande creditore di Abbanoa”.