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Cronaca

Olbia: studenti in piazza contro alternanza scuola-lavoro e caro-trasporti

Olbia: studenti in piazza contro alternanza scuola-lavoro e caro-trasporti
Olbia: studenti in piazza contro alternanza scuola-lavoro e caro-trasporti
Angela Galiberti

Pubblicato il 05 October 2016 alle 18:15

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Olbia, 05 Settembre 2016 - Autunno, stagione di rivendicazioni sociali. A scendere in piazza per primi sono, questa volta, gli studenti. Il prossimo 7 Ottobre, a Olbia, si svolgerà il primo corteo studentesco della stagione. L'evento è organizzato dal Collettivo Studentesco Olbia e inizierà prima delle ore 9 in Piazza Mercato.

Tanti i motivi per i quali gli studenti olbiesi hanno deciso di scendere in piazza. In primis "le condizioni di abbandono in cui imperversano sempre di più le strutture che viviamo tre quarti dell'anno. Non solo manca il regolare materiale didattico, numerosi studenti e studentesse sono senza banchi, sedie o aule. Tante classi ritardano le lezioni poiché prive di professori, ancora da assumere", spiegano gli organizzatori.

Non solo: tra le cose che non vanno c'è anche la cosiddetta alternanza scuola-lavoro che i giovani del collettivo studentesco descrivono in questo modo: "Studenti e studentesse obbligati e sottomessi a svolgere centinaia di ore di vero e proprio lavoro totalmente gratuito, questa è la realtà dell'alternanza scuola-lavoro, il cui obiettivo è la normalizzazione del lavoro gratuito, della flessibilità, ovvero dello sfruttamento, senza possibilità di scelta alcuna".

Tra i motivi della protesta c'è anche il caro-trasporti, in particolare l'aumento del biglietto dei bus extraurbani Arst. "Muoversi, in Sardegna, è sempre più costoso e difficile; al giorno d'oggi essere pendolari significa dover spendere centinaia e centinaia di euro l'anno per essere vittima di un servizio pubblico raccapricciante. Dall'alto dei loro uffici parlano di trasporto “sostenibile”, dunque una domanda ci sorge spontanea: sostenibile per chi?", si chiedono gli studenti olbiesi.

Come se ciò non fosse abbastanza, gli organizzatori si preoccupano anche di politica nazionale e del prossimo referendum costituzionale che si svolgerà a dicembre: "Intanto il governo Renzi si è rivelato per quello che è sempre stato: una facciata necessaria ad applicare la volontà dei padroni e dei banchieri, in un’ottica capitalistica che lascia sempre meno spazio ai momenti di democrazia. Approfondiremo il referendum costituzionale, il quale si configura come ultimo smascheramento del governo attualmente in carica, dal quale raccoglieremo le spinte per impuntare il nostro dissenso verso un sistema che ci crede e ci vuole ignoranti e sfruttati. Se a voi basta un Sì, a noi non basterà un NO", sottolineanoi ragazzi.

In sostanza, gli studenti olbiesi rivendicano "il diritto di studiare, di non rischiare la vita in strutture fatiscenti, di non essere costretti a sopperire di tasca ai mancati finanziamenti alle scuole, di poter raggiungere le strutture in modo sicuro e economico", desiderano "una scuola a misura di studente", e non lasceranno"entrare all'interno dell'istruzione pubblica né le politiche neoliberiste né la repressione su alunni e docenti da parte di presidi che approfittano del loro nuovo ruolo da manager d'azienda".