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** VIDEO** Bagarre in consiglio su edifici abusivi: il retroscena

** VIDEO** Bagarre in consiglio su edifici abusivi: il retroscena
** VIDEO** Bagarre in consiglio su edifici abusivi: il retroscena
Angela Galiberti

Pubblicato il 19 October 2015 alle 20:51

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** ESCLUSIVO ++ SCONTRO IN CONSIGLIO COMUNALE ** Volano insulti anche verso i cittadini presenti per seguire il dibattito sull'alluvione. La minoranza cerca di salvare gli edifici abusivi entrati nel patrimonio comunale che devono essere abbattuti. Per farlo, fanno mancare il numero legale e la votazione è dubbia. Scoppia la bagarre, in particolare tra Giorgio Spano e i presenti. Interviene anche Pietro Carzedda. Vanni Sanna è costretto a sospendere la riunione, salta la discussione sull'alluvione e gli animi dei cittadini si scaldano.

Posted by Olbia.it on Lunedì 19 ottobre 2015

Olbia, 19 Ottobre 2015 - Il Consiglio Comunale di Olbia si è infranto - manco a dirlo - sull'abusivismo. O, per meglio dire, sulle costruzioni abusive conclamate che sono entrate nel patrimonio comunale. Edifici o parti di edifici che o vengono distrutti dalle ruspe o vengono destinati a opere di pubblica utilità. Per la pubblica utilità serve un passaggio in consiglio comunale, passaggio che oggi avrebbe dovuto trovare la sua degna conclusione. Invece, tutto è sfumato.

La delibera tratta di una ventina di fabbricati abusivi conclamati dal 2003, sette dei quali possono essere salvati grazie all'ok dell'Ufficio Tutela del Paesaggio. Il resto va abbattuto poiché rappresenta un danno al paesaggio. Si tratta di parti di edifici, rustici, ovili, più una villa a Portisco con piscina completamente abusiva dalla A alla Z.

Su questo punto all'ordine del giorno si è consumata una delle peggiori pagine politiche della storia cittadina. Da una parte una maggioranza che avrebbe potuto spostare in cima i punti inerenti all'alluvione e che non l'ha fatto, dall'altra una minoranza che ha preso le difese degli abusivi. In particolare, il consigliere di Unidos Tonino Pizzadili ha lamentato la presenza dell'ormai leggendario "abusivo per bisogno" che deve essere tutelato. Il resto dei consiglieri di minoranza si è schierato con Pizzadili, chiedendo di rinviare tale punto per vagliare caso per caso.

All'atto della votazione è scoppiata la bagarre. La minoranza ha fatto mancare il numero legale e la votazione è saltata. Tra minoranza e maggioranza sono volate parole grosse e gli animi si sono scaldati. Il pubblico, a favore della minoranza, ha iniziato a inveire contro i consiglieri di maggioranza, rei di non voler discutere dell'alluvione.

Il giochetto del numero legale è stato ripetuto una seconda volta e la bagarre, con voci grosse e pubblico infuriato, si è ripetuta. "Se manca il numero legale - ha detto Vanni Sanna, presidente del Consiglio Comunale di Olbia - sono costretto a sospendere l'assemblea". Sanna è infuriato. A quanto pare, un accordo politico raggiunto tra maggioranza e opposizione nei giorni scorsi è stato disatteso. Accordo che prevedeva non solo una certa condivisione di intenti negli argomenti da trattare, ma anche il consiglio comunale convocato solo in prima convocazione e quindi con un numero legale a maggioranza assoluta e non relativa.

La minoranza, invece, è apparsa molto rilassata e non ha mancato di punzecchiare i colleghi di maggioranza. "Siamo qua per parlare di alluvione - ha detto Pietro Carzedda, consigliere di Forza Italia -, non per parlare di abusivi o altre cose che devono essere affrontate altrove. Abbiamo chiesto l'inversione dell'ordine del giorno per parlare prima dell'alluvione. Se loro non hanno i voti non è un problema nostro".

Allibita e molto arrabbiata, invece, la maggioranza. "Questo comportamento è strumentale e populista - ha detto Giorgio Spano, capogruppo del Pd2 e presidente della commissione consiliare di Urbanistica -. Si evita di affrontare argomenti importanti, mentre è stata tradita la disponibilità del presidente del consiglio a convocare il consiglio in prima convocazione e non in seconda".

A microfoni spenti, inoltre, qualche consigliere confida che la situazione di questi fabbricati abusivi era ben nota a tutti, soprattutto a chi era al governo della città nel 2003.

La vicenda è stata chiusa dal sindaco, Gianni Giovannelli. "Abbiamo vissuto un paio di ore di ordinaria follia. Trincerandosi dietro la propria condizione di maggioranza e di possizione, sono state addotte motivazioni che sono irricevibili per chi conscere fatti e antefatti della politica amministrativa di questa città - ha detto il sindaco Gianni Giovannelli -. Abbiamo perso l'occasione di dimostrare di essere amministratori capaci di fare scelte coraggiose. Dal 2013 in poi abbiamo detto che Olbia non doveva essere più la stessa. Sappiamo bene la storia della città.. i piani di risanamento, l'anarchia urbanistica, il Sacco di Olbia che ha nomi e cognomi e che ha precise responsabilità nel passato. Ho già detto alla segretaria comunale che tutto ciò che riguarda atti di abusivismo o di azioni penalmente rilevanti andrà spedito tutto alla Procura della Repubblica di Tempio perché vogliamo essere trasparenti e vogliamo assumerci tutte le resonsabilità. Questo argomento avrebbe dovuto essere approvato dal consiglio comunale negli anni passati, non lasceremo niente di intentato per andare avanti su questa strada".