Olbia, 5 luglio 2020- "Un successo mai sperato", commenta così il
Segretario Regionale Federbalneari Sardegna, Claudio Maurelli, la notizia che il Governo Italiano ha recepito e adottato le richieste fatte dalla sigla sindacale di categoria
Federbalneari Sardegna, per fermare i Comuni, tra i quali la
Città di Olbia rappresentata dal suo
Sindaco Settimo Nizzi, che volevano mettere a bando il prima possibile le concessioni balneari secondo la
direttiva europea Bolkestein. Un obiettivo sofferto "raggiunto dopo 3 mesi di lavoro, con conferenze skype, nelle quali hanno partecipato esponenti di Governo di maggioranza e opposizione, dopo aver fatto notare la possibile presenza di Comuni contro legge nazionale, siamo riusciti in quella che credevamo sarebbe stata una missione impossibile: fermare i bandi di gara fino al 2033" precisa Maurelli di Federbalneari. "Da oggi è Ufficialmente inserito nel art 182 del Decreto Rilancio, la fine della discrezionalità sui bandi di gara, da parte dei Comuni reietti alle Leggi Nazionali, e questo a tutela in primis delle Famiglie che lavorano onestamente sulle spiagge della Sardegna e anche a tutela delle Coste Sarde, che altrimenti sarebbero divenute preda delle Multinazionali e Gruppi malavitosi pronti a depredrare ancor più le nostre Coste meravigliose". Si legge nella nota stampa di Federbalneari. "Siamo soddisfatti, - commenta
il Presidente Mario Isoni - per il risultato raggiunto e senza la collaborazione di alcune forze politiche tra le quali anche quelle di opposizione come
Forza Italia (
Senatore Gasparri in primis) non saremmo riusciti nell'intento di salvare le famiglie dei balneari dalla catastrofe". Poi la stoccata a quei sindaci che a livello locale non sono venuti incontro fin da subito alle richieste dell'associazione di categoria di rimandare i bandi per l'affido delle spiagge in linea con quanto già fatto in altri numerosi comuni, ma anche regioni d'Italia: "Una lezione che servirà a far capire come la presunzione e l'arroganza di chi si dimentica di esser pagato dai cittadini, non debbano mai averla vinta sul bene della Regione. Amiamo la nostra terra e la nostra gente e non permetteremo mai che venga distrutta dall'interesse non Comunitario".
"le amministrazioni competenti non possono avviare o proseguire riguardo a tali beni i procedimenti amministrativi per la devoluzione di cui all’articolo 49 del regio decreto 30 marzo 1942, n. 327, per il rilascio o l’assegnazione con pubblica evidenza delle aree oggetto di concessioni in essere alla data di entrata in vigore della presente legge. L’utilizzo dei beni oggetto dei procedimenti amministrativi di cui al periodo precedente da parte degli operatori è confermato dietro pagamento del canone previsto in concessione e impedisce il verificarsi della devoluzione delle opere." Così la modifica del art. 182 scritto da Federbalneari Sardegna e Federbalneari Italia A dare ancor più forza a Federbalneari arriva anche il ribaltamento di una sentenza che rafforza ancor più la legge nazionale 145 e la circolare Regionale della Sardegna sulle estensioni al 2033: "
per gli stabilimenti balneari che si trovano nella stessa situazione dei bagni Dal Moro di Rovigo, se la concessione è stata rilasciata e poi prorogata prima della direttiva Bolkestein, vale l’applicazione della legge italiana che proroga la concessione stessa fino al 2033". Infine non è mancato il ringraziamento: "Ringraziamo di cuore tutti per esserci stati vicino in questo periodo difficile che sicuramente molti ricorderanno non solo per il covid ma perchè anche in uno stato di emergenza, c'è stato chi ha provato a mandare sul lastrico le famiglie della Sardegna. A questi personaggi andrà sempre male fin quando ci sara Federbalneari Sardegna a tutelare il comparto".