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Pubblicato il 29 December 2017 alle 19:53
Olbia, 29 dicembre 2017 - Il Natale in una città multietnica come Olbia ha sempre qualche sfumatura diversa: può profumare di spezie e di aromi orientali, unisce le famiglie e fa risuonare canti popolari. Tra le varie comunità che vivono in città, quella romena è forse non solo la più numerosa, ma forse quella che sente di più queste festività natalizie.
Grazie all'Associazione "Romania Unita", infatti, le seconde e terze generazioni di romeni-italiani riescono a conoscere ed apprezzare la lingua natìa e le tradizioni popolari romene: un'attività che consente anche valorizzare questa cultura al di fuori della stessa comunità, divenendo patrimonio collettivo dell'intera comunità olbiese-gallurese.
Nel giorno di Natale, è tradizione per i bambini romeni fare una sorta di "morti morti" natalizio: si va in giro per il paese, ci si presenta nelle case e si allietano gli abitanti con dei canti popolari natalizi. I bambini, un po' come succede con i "morti morti", vengono ricompensati con dolci, frutta secca, cioccolati e spiccioli. Questa tradizione viene portata avanti anche qua, a Olbia: un rito che rinforza i legami tra le famiglie espatriate che qui hanno messo radici, che qui lavorano, che qui hanno messo al mondo dei figli.
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