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Cronaca

Olbia. Caso Clinica Michelangelo, la perizia: "Non ci fu negligenza"

Olbia. Caso Clinica Michelangelo, la perizia:
Olbia. Caso Clinica Michelangelo, la perizia:
Angela Galiberti

Pubblicato il 17 March 2018 alle 19:10

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Olbia, 17 marzo 2018 - La vicenda legata alla Clinica di chirurgia estetica Michelangelo è a una svolta. Lo dichiara senza mezzi termini Giampaolo Murrighile, che ha l'incarico di difendere la struttura e i suoi titolari.

La vicenda è iniziata poco più di un anno fa, il 3 marzo 2017 quando la Guardia di Finanza e i Carabinieri - con un'operazione ad hoc - hanno sequestrato preventivamente la clinica situata nei locali del Delta Center. Le accuse erano diverse, tra queste quelle di alcune pazienti che lamentavano gravi lesioni a seguito degli interventi fatti nella clinica.

Il procedimento è andato avanti in questi mesi: recentemente è si è svolto l'incidente probatorio dove è stata illustrata la perizia fatta dal perito nominato dal giudice per le indagini preliminari di Tempio. Perizia che è stata resa nota durante l'incidente probatorio.

"Volge tutto a favore della verità - dice l'avvocato della difesa, Giampaolo Murrighile -. Si è concluso un incidente probatorio che avevaad oggetto la verifica delle lesioni. Il risultato è che il medico, non della difesa ma nominato dal Giudice per le indagini preliminari - uno che deve accertare la verità dei fatti - ha detto che non vi sono lesioni, ha detto che la condotta non ha alcun profilo di negligenza, che gli interventi si sono svolti nel rispetto delle normative scientifiche e con il massimo dell'eccellenza. Mai le persone offese sono state in pericolo di vita. Sostanzialmente ha decapitato ogni ipotesi di rilevanza penale delle condotte. Se vi è un risultato negativo è per le conseguenze naturali dell'intervento, che non sono state causare da imperizia".

"Le cause di un'infezione possono essere tante - continua l'avvocato olbiese -, i risultati clinici possono mutare da soggetto a soggetto, possono sorgere complicanze. Potrebbero essere conseguenza del mancato rispetto delle prescrizioni dei medici. Gli effetti negativi non sono stati causati dalla cosiddetta tumescenza fredda, che anzi garantisce minori complicanze. Noi siamo sereni e fiduciosi: chiediamo solo verità".

Ora bisognerà capire se ci sarà l'archiviazione o se si andrà avanti. La parte civile, rappresentata dall'avvocato Egidio Caredda, ha chiesto una nuova perizia.