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Olbia: la città dove non esiste dibattito politico

Olbia: la città dove non esiste dibattito politico
Olbia: la città dove non esiste dibattito politico
Angela Galiberti

Pubblicato il 09 November 2018 alle 14:23

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Olbia, 09 novembre 2018 - L'umore dei social, questa mattina, non è dei migliori: il Consiglio Comunale di ieri pomeriggio, ripreso in diretta da Olbia.it, ha lasciato il segno - ma non in senso positivo. I commenti sparsi sulle bacheche di chi ha seguito la seduta sono lampanti.

Nonostante gli argomenti fossero interessanti, compresi quelli "a bassa tensione", ha trionfato - come da due anni e mezzo a questa parte - uno strisciante volemose bene e un'assenza praticamente totale di dibattito politico tra maggioranza e opposizione.

Ieri pomeriggio vi erano tutte le premesse per una seduta interessante: l'arrivo di un nuovo gruppo in seno alla maggioranza, il caso "San Simplicio", il regolamento sul referendum comunale, lo spostamento del mercatino in centro.

Un po' di pepe che non guasta mai: la politica olbiese, del resto e senza andare troppo indietro nel tempo, ci ha sempre abituato a dosi massicce di pepe e di peperoncino habanero.

Le aspettative erano altissime, ma sono state amaramente deluse. Al di là dell'epilogo del "caso Dessì" - che lascia comunque aperte delle questioni - ha stupito in molti osservatori attenti la scelta del Presidente del Consiglio comunale, Giampiero Mura, di non aprire il dibattito.

Applicando il regolamento consiliare come un fondamentalista applica la sua religione, il presidente Mura ha dato spazio all'interrogazione seguendo pedissequamente le regole consiliari.

Considerata l'importanza dell'argomento, ma anche di alcuni punti sollevati dall'opposizione, sarebbe stato interessante lasciare campo libero ai consiglieri e questo, appunto, ci si aspettava.

Invece no: nessun dibattito sul caso San Simplicio. E nessuno spazio nemmeno alla consigliera Valentina Mellino, presidente dimissionaria della più volte citata Commissione ai Lavori Pubblici, che ha chiesto di parlare: il regolamento non lo ha consentito.

Come non ha consentito al nuovo gruppo "Prima Olbia" di presentarsi, nonostante l'assist del consigliere Davide Bacciu. Mura, sempre seguendo attentamente le regole, ha detto "niet" e "niet" è stato.

In questo modo, le frecciate dell'opposizione - alcune pungenti, altre un po' meno - sono letteralmente cadute nel vuoto, come dardi lanciati alla luna, e si è tornati all'atmosfera di sempre.

Un'atmosfera apparentemente rilassata, dove ci si congratula spesso vicendevolmente per il lavoro svolto e ci si dà virtuali pacche sulle spalle.

Che maggioranza e opposizione possano lavorare in sintonia sta nelle cose, sta nella politica, ma che il dibattito politico stia praticamente a zero, anche quando i motivi per averlo sono tanti, non è umanamente e politicamente possibile.

In questi due anni e mezzo, argomenti per pungolare l'amministrazione ce ne sono stati tantissimi: dall'epurazione di Olbia.it dalla mailing list (epurazione ancora oggi in vigore) al progetto cinese Urban Planning, dalle periferie abbandonate al piano urbanistico comunale, passando per la recente notizia del blocco dei depuratori, il porto turistico, i piani di risanamento, la censura alla Guzzanti.

Lampi di luce accecante tanti, risveglio totale dal torpore zero.

Il risultato finale? Una città senza dibattito politico e civile, eccetto per quello che si vede sui social: perché l'interesse da parte dei cittadini per la politica c'è ed è molto vivo.

Attenzione, però: quando i cittadini non trovano spazio all'interno dei "contenitori istituzionali" già esistenti o notano che non vengono ascoltati e/o ricevuti, questo spazio se lo creano da soli e alle prossime comunali mancano solo due anni e mezzo.

La politica olbiese saprà cambiare rotta in tempo?