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Cronaca

Olbia, "chiude" la Corridoni: la compagnia scrive a Onorato

Olbia,
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Angela Galiberti

Pubblicato il 31 March 2017 alle 20:50

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Olbia, 31 Marzo 2017 - La Compagnia Corridoni, dopo decenni di attività, si trova in un momento molto particolare. Il suo contratto con la Tirrenia è stato revocato e la Compagnia ha deciso di scrivere una lettera a Onorato. Eccola.

"UN BEN SERVITO DOPO OLTRE OTTANTANNI"

Buon giorno Dott. Onorato

Noi non ci conosciamo, mi presento, sono Piero Diana il presidente della Compagnia Portuale Filippo Corridoni di Olbia.

Non le nascondo che, nonostante gli inutili tentativi, avrei avuto piacere di conoscerla personalmente, ma i “filtri”che ci dividono me l’hanno impedito.

Come spero saprà la Compagnia Portuale opera nei porti di Olbia e Golfo Aranci fin dal lontano 1930.

Ottantasette anni sono veramente tanti, siamo tra le aziende più longeve della provincia, abbiamo resistito alla guerra, alla fame degli anni quaranta e cinquanta, siamo stati artefici della rinascita di Olbia che, piano piano, si è trasformata nella porta principale di tutta la Sardegna.

Generazioni intere di olbiesi hanno lavorato e continuano a lavorare “in sa Corridoni” accogliendo a braccia aperte qualsiasi traffico di merci che transiti sulle nostre banchine.

Ci siamo adeguati a tutte le riforme: europee, nazionali - decreti Prandini compresi -, privatizzazioni, legge 84/94 ecc. e siamo riusciti a sopravvivere, confrontandoci spesso con le istituzioni locali e non, per trovare soluzioni e compromessi tali da consentire che il nostro porto continuasse a crescere, fino a diventare quello che oggi lei ben conosce: il primo porto in Italia per traffici passeggeri.

Domani, 1 aprile 2017, la Compagnia Portuale Filippo Corridoni di Olbia, per la prima volta nella sua storia rimarrà chiusa per mancanza di lavoro. Purtroppo non è un pesce d’aprile.

Il motivo, dott. Onorato, la revoca da parte sua della nostra principale commessa di lavoro ossia il contratto Tirrenia. Contratto in essere sin dalla nascita della Compagnia di Navigazione stessa, gestita da napoletani che hanno sempre apprezzato il nostro lavoro e la nostra professionalità.

Quando poi, lei ne è diventato il proprietario, ci siamo congratulati per la scelta della nuova dirigenza, tutta sarda, addirittura con un presidente olbiese. Poi le sue parole, dette a bordo della nave Tirrenia, hanno tranquillizzato i nostri lavoratori portuali presenti; tutto sembrava presumere un nuovo inizio.

Inizio della fine, semmai, sicuramente già pianificata da tempo e senza possibilità di replica, malgrado i tentativi fatti con il nuovo management sardo al fine di raggiungere un accordo che, nostro malgrado, si è limitato ad una proroga contrattuale di soli tre mesi, senza possibilità di ulteriore interlocuzione.

Può capire il nostro stato d’animo nel vedere sfumare un’occasione di lavoro consolidatasi nel tempo ed il conseguente licenziamento di 17 nostri lavoratori che, e questo è lo zuccherino, sono stati assorbiti soltanto in minima parte, dalla società subentrante, con contratto di sei mesi a part-time.

Siamo molto amareggiati perché proprio quella dirigenza “tutta sarda”ha dimostrato insensibilità e scarsa considerazione nei nostri confronti.

Le ricordo inoltre che è stata la Compagnia Portuale di Olbia a rendere possibile la nascita della Sinegest, mettendo d’accordo soggetti diversi, coniugando interessi pubblici e privati, sostenendo i costi maggiori , sempre ed unicamente al fine di un porto migliore. Presuntuosi? Forse un pochino, ma il nostro modo di operare e di vedere le cose è dettato esclusivamente da un sentimento forte che ci lega da “ottantasette anni” al porto di Olbia e al suo benessere.

Riteniamo utile ricordarle che, in piena libertà, è nostro dovere quello di offrire a tutti gli utenti portuali, senza distinzione alcuna, i servizi richiesti, svolgendo il lavoro in maniera seria e professionale.

Questa battaglia, purtroppo, è persa, ma noi crediamo nelle nostre potenzialità, incassiamo il colpo e andiamo avanti,auspicando tempi migliori.

Buon Vento,

Piero DIANA.