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Cronaca

Olbia, Centro storico: uniti sì vince, divisi sì muore

Olbia, Centro storico: uniti sì vince, divisi sì muore
Olbia, Centro storico: uniti sì vince, divisi sì muore
Angela Galiberti

Pubblicato il 23 March 2013 alle 11:15

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Olbia - Dopo mesi e mesi di litigi e polemiche a mezzo stampa, Consorzio Centro Città e Confcommercio hanno sotterrato l'ascia di guerra. Il risultato? Una riunione fiume all'Expò alla quale hanno partecipato numerosi commercianti. L'imperativo dell'assemblea (a tratti molto animata) è stato uno solo: trovare una soluzione per battere la crisi. Tutti i commercianti sì trovati concordi su un aspetto fondamentale: il salotto della città va reso ospitale eliminando il degrado urbano. Come il G di Olbia ha ampiamente dimostrato con la sua inchiesta fotografica, il problema degrado esiste. Di conseguenza, considerare il decoro come un vezzo estetico è sbagliato e i commercianti lo sanno bene. Se il centro non è accogliente è normale che gli olbiesi vadano nei centri commerciali: lì c'è tutto, persino il contenuto culturale. E allora questo Centro va riempito anche di contenuti. L'architetto Fara, residente in Piazza Santa Croce, ha suggerito di puntare sulla Biblioteca Simpliciana e sulle professionalità dei commercianti. Uccio Iodice ha suggerito di trasformare il centro in una vetrina per gli artigiani della Sardegna. La Confcommercio, rappresentata da Italo Fara, ha portato un progetto a lungo termine aperto alle critiche e alle nuove idee. "Scegliete su cosa puntare" ha sottolineato Fara. In definitiva, c'è ancora molto da lavorare sul progetto Centro storico. Durante la riunione, però, è emersa una drammatica consapevolezza: l'unico modo per sopravvivere è rimanere uniti. Vale a dire che i commercianti non devono più dividersi in associazioni, consorzi, piazze e vie ma devono considerarsi un'unica forza.