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Olbia: "centro storico in balia di ubriachi, drogati e spacciatori"

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Angela Galiberti

Pubblicato il 11 April 2019 alle 15:50

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Olbia, 11 aprile 2019 - Non una lettera, bensì un vero e proprio urlo nel silenzio: è quello che è pervenuto in redazione da una cittadina olbiese residente nel centro storico.

Lettera corredata da video e da una precisa descrizione di quanto avviene nel centro storico durante la cosiddetta "movida".

Vivere nel centro storico può essere un privilegio, ma può diventare anche una prigione se i frequentatori notturni non rispettano alcune semplici regole del buon vivere civile.

"Salve, vi scrivo poiché la situazione nel centro storico è diventata invivibile", esordisce così la lettera firmata.

Secondo quanto raccontato dalla cittadina, a notte fonda scarseggerebbero i controlli e questo sarebbe il risultato.

"Questi ragazzi stazionano dal giovedì alla domenica ubriachi, drogati, spacciano tranquillamente, sniffano sulle auto, urinano per strada o sulle macchine, urlano e gridano alle ore più improbabili della notte, lanciano bottiglie di vetro e distruggono beni privati e pubblici (vasi, panchine, piante)", scrive la concittadina.

"Ovviamente nessuno fa nulla, nessuno in centro vede mai nulla perché il centro deve essere il top della città", continua.

Un "top" che si scontra una realtà diversa, quella vissuta dai residenti: stretti tra regole ferree e inciviltà.

"Nella realtà invece è un ritrovo per ragazzi ineducati e incivili. E questa volta non è colpa di nessun altro, questi ragazzi/e sono tutti olbiesi tra i 20/30 anni. Se persino io arrivo a capire chi sono e cosa fanno come mai chi di dovere non se ne interessa?", sottolinea l'olbiese.

A corredo della lettera vi sono dei video, non pubblicabili poiché i volti sono riconoscibili, che descrivono visivamente la situazione.

Lo sconforto dei residenti è massimo: i cittadini si chiedono perché non si interviene seriamente contro questi "abusi".

Il problema, infatti, non sono i giovani che giustamente si divertono nel fine settimana, ma coloro che compiono reati: dallo spaccio al disturbo della quiete pubblica.