Saturday, 20 April 2024
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Pubblicato il 24 November 2021 alle 11:35
Olbia. Le previsioni sono state rispettate: il Consiglio comunale, convocato per questa mattina, si è espresso a favore dell'incompatibilità di Augusto Navone tra il ruolo di consigliere comunale e direttore dell'Area Marina Protetta. La votazione è avvenuta a colpi di maggioranza: l'opposizione, dopo aver parlato quasi da sola per l'intera mattinata, è uscita dall'aula lasciando l'onoere della votazione tutta sulle spalle dei colleghi e delle colleghe che hanno vinto le elezioni.
Fondamentalmente, come si diceva in apertura, è tutto andato come previsto. Il Consiglio comunale, o meglio la sua maggioranza, ha "buttato fuori" il leader dell'opposizione. Tecnicamente, le tappe sono le seguenti: oggi si è votato per una sorta di presa d'atto dell'incompatibilità e si chiede, dunque, a Navone di risolvere il problema scegliendo tra uno dei due ruoli ricoperti. Tra 10 giorni Navone dovrà comunicare la sua decisione e solo a questo punto, se sceglierà di non scegliere tra il ruolo di consigliere e quello di direttore Amp, sarà fuori: al suo posto entrerà il primo fra i non eletti. Navone ha già annunciato che ricorrerà in tutte le sedi opportune perché ritiene di poter ricoprire entrambi i ruoli: la sua convinzione deriva dalla giurisprudenza, per la verità non tantissima, e da un parere legale fornito dallo Studio Ballero.
Tutti gli interventi della minoranza hanno sottolineato quanto la questione sia strettamente di natura politica e non tecnica. Ci sono due aspetti da sottolineare: uno dei cittadini che hanno segnalato la presunta incompatibilità è parente stretto di un consigliere comunale di maggioranza (lo ha rivelato pubblicamente la consigliera Maddalena Corda), la seconda è il precedente dello stesso Settimo Nizzi che è rimasto in consiglio comunale nonostante fosse presidente Cipnes nell'anno 2011 (e nessuno dell'opposizione ritenne opportuno sollevare la questione di presunta incompatibilità perché capo dell'opposizione).
Insomma, è fuor di dubbio che il problema sia politico e non tecnico.
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