Friday, 29 March 2024

Informazione dal 1999

Bianca, Cronaca, Generale, Salute

Olbia, caos piano vaccinale: quali sono le priorità?

Insegnanti e vigili urbani sì, dentisti e disabili no

Olbia, caos piano vaccinale: quali sono le priorità?
Olbia, caos piano vaccinale: quali sono le priorità?
Angela Galiberti

Pubblicato il 20 February 2021 alle 06:00

condividi articolo:

Olbia. C'è una domanda che in tanti si pongono in questi giorni: esiste oppure no un piano vaccinale per la Sardegna? La risposta dovrebbe essere immediata, eppure così non è: è vero che le vaccinazioni sono in corso, ma non è esattamente chiaro con quale criterio. Di questa mattina, invece, la notizia riportata da Ansa e Unione Sarda su una vaccinazione di massa complessiva per la popolazione con più di 16 anni di età conclusa entro agosto. A livello nazionale si è stabilito che la priorità dovessero averla le persone operanti in campo sanitario e gli anziani residenti nelle RSA: questo per blindare gli edifici dove, durante la prima ondata, sono avvenuti i focolai più estesi e per rendere sicuri gli ospedali da qualsiasi ondata del Sars-Cov-2. Dopo il comparto sanitario nel suo complesso, ecco gli “individui in età avanzata” e le persone vulnerabili che, a causa di patologie pregresse, rischiano di sviluppare forme gravi di Covid-19. Subito dopo dovevano iniziare i cosiddetti “appartenenti ai servizi essenziali”: insegnanti, personale scolastico, forze dell'ordine e così via. La “scaletta” così decisa a livello nazionale non sembrerebbe, al momento, trovare riscontri in Sardegna (anche se l'obiettivo pare sia quello di vaccinare la maggior parte della popolazione entro agosto): secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute e dal Governo, l'isola ha ricevuto in totale 113.700 dosi di vaccino e ne ha somministrate 69.689. La Sardegna è terzultima per percentuale di dosi effettuate rispetto a quelle consegnate. A livello di tipologie di vaccino, sempre secondo i dati pubblici messi a disposizione dal Governo, l'Isola ha ricevuto 93.000 dosi Pfizer (l'ultima consegna è del 18 febbraio), 5.300 Moderna e 15.400 AstraZeneca. Nell'attesa di poter vedere il piano preparato dall'Assessorato regionale alla Sanità coordinato da Mario Nieddu, analizziamo i documenti pubblici disponibili. Secondo il "Piano Vaccinale ATS Emergenza Covid-19 Indicazioni ad Interim" del 30 dicembre 2020, la priorità di vaccinazione in ambito sanitario è stata preliminarmente individuata in questo modo (a dicembre era disponibile solo lo Pfizer): reparti ospedalieri Covid pubblici e privati (convenzionati), servizi ospedalieri che assistono pazienti Covid (aree grigie, pronto soccorso, radiologia e così via), servizi territoriali di contatto Covid (Usca, cure domiciliari, personale direttamente coinvolto nel tamponamento massivo o vaccinazione) e personale/ospiti delle RSA; e ancora medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali (convenzionati); personale ospedaliero di completamento; personale e ospiti di residenze socio sanitarie; restante personale ospedaliero (pubblici e privati) tra cui fornitori e ditte esterne; infine tutto il personale territoriale aziendale (non solo sanitario). Per la Assl Olbia sono state stimate, nel documento preliminare, le seguenti unità da vaccinare: 1.233 unità di presidio ospedaliero, 370 unità per il Mater Olbia, 553 unità dei Servizi territoriali, 293 medici non dipendenti, 1.330 unità delle strutture residenziali. In totale, secondo questa stima, nella Assl Olbia avrebbero dovuto essere vaccinate nella prima fase 3.779 persone. In totale, il documento ha stimato nella fase iniziale la vaccinazione di 35.600 persone. Perché all'inizio di questo articolo ci siamo chiesti se esiste un piano vaccinale? Perché se guardiamo le linee guida nazionali e se incrociamo tutto con le notizie ufficiali (e non ufficiali) in nostro possesso, sembrerebbe che qualcosa si sia inceppato (anche se è di oggi la notizia che la Regione prevede di vaccinare quasi tutti i sardi entro agosto). Sappiamo che la Assl Olbia ha provveduto a vaccinare tutte le persone del settore sanitario nel suo intero complesso, sappiamo però anche che è partita la vaccinazione degli insegnanti e della polizia locale, categorie non primarie nelle fasi indicate a livello nazionale. Nel contempo, la fase “over 80” non decolla a pieno ritmo (stamattina qualche segnale positivo è arrivato da Calangianus) e i malumori tra le categorie escluse a rischio montano inesorabile. In primis ci sono le persone con disabilità, di cui si fa portavoce la presidente di Sensibilmente, Veronica Asara, individuate come prioritarie dalle linee guida nazionali. “Esprimo preoccupazione per la campagna vaccinale in corso - afferma Veronica Asara -. Non risulta che le persone con disabilità gravi e gravissime siano state vaccinate o che siano in lista con date certe. Segnalo che ci sono persone chiuse in casa da un anno, ben consapevoli di rischiare moltissimo in caso di contagio. A livello nazionale si è proclamata priorità per le persone con disabilità, priorità che non viene rispettata nei fatti. Questa è una gravissima ingiustizia”. In seconda battuta, ma non meno importanti, ci sono anche i dentisti: a Sassari pare sia partita la vaccinazione degli odontoiatri, mentre a Olbia pare che la cosa vada a rilento. Eppure, i dentisti sono a rischio poiché – pur con tutti i Dpi possibili e immaginabili – trattano persone che devono necessariamente rimanere senza mascherina, a bocca aperta e in un luogo chiuso.  Ovviamente tutti hanno diritto al vaccino contro il Covid, chi viene chiamato per farlo è logico che lo faccia: nessuno si tirerebbe indietro e nessuno dovrebbe farlo. Capiamo anche le difficoltà del momento, la scarsità dei vaccini e anche il dover organizzare una macchina complessa come una vaccinazione di massa in un territorio immenso come la Sardegna che non ha certamente le risorse della Lombardia.  Rimane l'amarezza di tutte quelle persone che, pur essendo a rischio e pur essendo “prioritarie”, al momento non sono state nemmeno contattate. Questo non è un j'accuse, ma un "possiamo migliorare". La speranza, ora, viene riposta nel piano vaccinale annunciato a mezzo stampa: quasi tutti immunizzati entro agosto. Ci riusciremo? Speriamo di sì. Articolo aggiornato alle ore 11:27