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Cronaca

L'opinione. Riflessione sulla caccia: "Quei cani stipati sul pick up"

L'opinione. Riflessione sulla caccia:
L'opinione. Riflessione sulla caccia:
Dénise Meloni

Pubblicato il 16 September 2017 alle 14:27

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Olbia, 16 settembre 2017 - Per molto tempo, la caccia è stata una grande tradizione in tutta Italia e la Sardegna non è in questo un'eccezione. Gli anni, però, passano e si modificano le sensibilità, i valori, le priorità. Oggi pubblichiamo una riflessione/opinione di Dénise Meloni su una parte del mondo venatorio: i cani da caccia e la loro vita, spesso - purtroppo - non così fortunata.

Ieri mentre andavo a lavoro, con un sole cocente sopra la testa, davanti ai miei occhi si è fermato un pick up. Nel retro, stipati in una gabbia non regolamentare e striminzita, ben 5 cani da caccia (o forse di più, erano tanti), chiaramente assetati che annusavano l'aria disperatamente, in cerca di un qualche sollievo. La scena è durata pochi secondi perché il conducente, accortosi che lo stavo osservando basita, ha accelerato e - senza nemmeno curarsi di rispettare la precedenza nella rotatoria davanti al Globo - è scappato. A quella velocità avrebbe potuto causare una "strage" sia di essere umani che di cani, ma era più urgente sparire da occhi indiscreti come i miei.

La vista di quei poveri cani ammassati al sole, diretti verso chissà quale destino, mi ha fatto pensare alla vita che purtroppo molti di loro simili vivono. La vita dei cani da caccia, per chi ha dimestichezza con le campagne e occhi aperti scevri da pregiudizi dovuti alla tradizione, può essere durissima: in troppi passano l'intera settimana ammassati in piccole gabbie pare per sviluppare un irrefrenabile voglia di correre durante le sessioni di caccia; qualcuno pare li nutra il minimo indispensabile così che siano feroci contro le prede, affinché le inseguano e le riportino fieri ai loro padroni. Spesso essi stessi vengono attaccati dagli animali che dovrebbero essere predati e a loro volta si difendono attaccando, arrivando sventrati e in fin di vita dal veterinario.

La caccia è un'attività che oserei definire abominevole: ogni settimana produce un bollettino di guerra tra feriti, incidenti e morti. A volte accade che muoiano persino i bambini, innocenti iniziati a questa che, per me, è una barbarie. Naturalmente tutta l'attenzione viene incentrata sul ferito, moribondo o morto, mentre del fedele segugio nessuno si cura, perché si sa, viviamo in una società in cui ancora si pensa che gli animali siano a nostro servizio, siano degli oggetti sacrificabili per uno "sport" che non merita, per me, nemmeno questa denominazione.

Caccia e cacciatori dovrebbero, per me, essere un'immagine consegnata alla storia. Per favore non si tiri fuori la storia del grande servizio che essi rendono dimezzando i cinghiali e di conseguenza facendo in modo che questi ultimi non vadano a mangiare due foglie di lattuga nell'orto di qualche contadino perché siamo noi umani ad aver urbanizzato tutto e sta a noi trovare una soluzione civile, rispettosa della vita di tutti.

Dénise Meloni