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Cronaca

Olbia, campo rom: via allo sgombero

Olbia, campo rom: via allo sgombero
Olbia, campo rom: via allo sgombero
Angela Galiberti

Pubblicato il 23 November 2019 alle 00:16

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Sa Corroncedda, ultime ore di inferno per le famiglie rimaste: il Tribunale ha intimato al Comune lo sgombero

Olbia, 22 novembre 2019 - Alle ore 16 di questo pomeriggio, il Comune di Olbia ha ricevuto una comunicazione importante e urgente dal Tribunale di Tempio Pausania: l'ormai ex campo rom di Sa Corroncedda va sgomberato, subito. La macchina comunale, su disposizione del sindaco Settimo Nizzi, si è messa subito in moto tramite l'Assessorato alle Politiche Sociali guidato dall'assessora Simonetta Lai. Intorno alle ore 22 è scattata l'operazione: Vigili del fuoco, diverse macchine della Polizia Locale e una macchina della Polizia di Stato hanno varcato il cancello di Sa Corroncedda. Insieme ai funzionari pubblici e alle forze dell'ordine vi era anche l'assessora Lai, voce e volto dell'amministrazione in questo delicatissimo frangente. Il Comune è obbligato a sgomberare le famiglie rimaste, ma non può semplicemente prelevare le persone e spostarle, soprattutto a notte fonda: deve dialogare con loro, spiegare qual è l'alternativa. Tra Comune e le famiglie si è così instaurato un dialogo in cui ognuno ha detto la propria opinione. Secondo le prime informazioni, tre famiglie hanno accettato la soluzione prospettata dal Comune. Le altre due devono ancora riflettere. L'operazione verrà conclusa nella giornata del 23 novembre. Non è una situazione facile da gestire, questa. Il tutto è aggravato da un tessuto sociale che non sembra pronto ad accogliere i rom. "Abbiamo un bellissimo progetto che ci hanno finanziato senza batter ciglio che poi si è arenato - ha detto Simonetta Lai -. Chiediamoci perché tutti si rifiutano di dare una casa a un rom". I fondi a disposizione di questo progetto sono 430.000 euro: non solo locazione, ma anche interventi educativi e di condivisione con la cittadinanza. Intanto, queste saranno le ultime ore nella discarica per le 5 famiglie rimaste e questa - al di là di tutto - è una buona notizia: da qua bisogna ripartire e avviare una riflessione profonda su quanto avvenuto.