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Olbia, campo rom: è mai stato in queste condizioni? Ecco la risposta

Olbia, campo rom: è mai stato in queste condizioni? Ecco la risposta
Olbia, campo rom: è mai stato in queste condizioni? Ecco la risposta
Angela Galiberti

Pubblicato il 07 October 2019 alle 13:26

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Olbia, 07 ottobre 2019 - Il campo rom di Sa Corroncedda è sempre stato in queste condizioni? Ci sono sempre state quelle cataste enormi di rifiuti accanto al depuratore? L'area è sempre stata disseminata di rifiuti senza soluzione di continuità?

Sui social, da giorni, si stanno rincorrendo diverse tesi e diverse opinioni su quanto avvenuto a Sa Corroncedda. Qualcuno asserisce che il campo è sempre stato in quello stato; altri, invece, asseriscono che quel posto ha vissuto tempi migliori.

Abbiamo così provato a fare un "viaggio nel tempo" per capire - attraverso le notizie pubblicate e altri strumenti - qual è la verità.

Copriamo un lasso di tempo di 5 anni: gli ultimi di Giovannelli e i primi 3 di Nizzi.

Il 9 settembre 2014 la famiglia Addis - che aveva un'azienda edile proprio a Sa Corroncedda - denunciava la presenza un grosso deposito di rifiuti nella zona del campo rom, a due passi dal fiume Padrongianus.

Il 14 ottobre 2014, in concomitanza con l'espulsione dal campo di una famiglia, la Polizia Locale di Olbia - coordinata, all'epoca, dal comandante Gianni Serra con assessora alla Sicurezza Ivana Russu - rendeva noto che erano in corso le indagini per l'individuazione dei responsabili dei cumuli di rifiuti presenti nell'area, nonché l'impegno al dialogo costante con i residenti nel campo proprio per il rispetto delle norme ambientali.

Il 24 marzo 2015, la Polizia Locale sequestrava un'area confinante del campo rom in cui in nomadi avevano realizzato, secondo gli investigatori, un'area di stoccaggio abusiva.

Il 29 febbraio 2016, nuova operazione della Polizia Locale a Sa Corroncedda - sempre coordinata dal comandante Serra - con 10 denunce per abbandono incontrollato di rifiuti e sconfinamento in terreni comunali. In quella occasione, in un'area esterna al campo, è stato trovato un terreno in cui erano stati versati degli idrocarburi.

Il 03 marzo 2016 ennesima operazione del Nucleo di Vigilanza Ambientale della Polizia Locale con conseguente sequestro dell'area intorno al campo nomadi.

Il 25 marzo 2016 viene reso pubblico un video realizzato con il drone della Polizia Locale. Eccolo:

Ecco il campo nomadi di Olbia visto dal drone della Polizia Lo... OLBIA: ECCO IL CAMPO NOMADI VISTO DAL DRONE Pubblicato da Olbia.it su Venerdì 25 marzo 2016

Nel video del 2016 si nota che il campo aveva dei problemi importanti, ma che il livello di accumulo di rifiuti non è paragonabile a quello dell'ottobre 2019.

Da sottolineare che il campo rom, pur con tutti i problemi ben noti (tantissimi olbiesi hanno più volte segnalato i fuochi a cielo aperto che venivano fatti presumibilmente per liberare il rame da materie plastiche), sotto l'amministrazione Giovannelli contava su una presenza costante degli assistenti sociali (3 volte a settimana) e della Polizia Locale (tutti i giorni).

Tramite Google Earth possiamo ricostruire la storia del campo a partire dal 2008.

Nel 2008, con il G8 a La Maddalena alle porte, i nomadi abitavano ancora a Colcò, tra l'Aeroporto Costa Smeralda e l'Aviazione Generale. Ecco la cronistoria fotografica, con le date, del campo rom di Olbia.

La differenza tra ciò che si trovava a inizio 2016 nel campo rom e ciò che a fine 2017 ha registrato il satellite è piuttosto eloquente. Parimenti, è enorme la differenza tra il 2017 e il 2019.

La risposta alle domande iniziali si trova in queste foto: il campo rom, nel passato, non aveva mai raggiunto questi precisi livelli.