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Olbia Calcio: Carboni nuovo allenatore

Olbia Calcio: Carboni nuovo allenatore
Olbia Calcio: Carboni nuovo allenatore
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 November 2018 alle 15:15

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Olbia, 14 novembre 2018 -Di prima mattina in campo a dirigere il primo allenamento dell'Olbia e a seguire la presentazione ufficiale davanti alla stampa. Per il neo misterGuido Carboni, tanta emozione ma anche l'immediata immersione nell'universo bianco perché "di tempo" - spiega "ce n'è, ma neanche tantissimo e per questo dobbiamo iniziare da subito a fare bene".

SCELTA CONDIVISA.A presentare il tecnico, nella sala stampa del Nespoli, il presidenteAlessandro Marinoe il direttore sportivoPierluigi Carta. Proprio quest'ultimo ha introdotto la conferenza ringraziando "Filippi per la professionalità con cui ha portato avanti il proprio lavoro", spiegando come "la decisione di cambiare la guida sia maturata in maniera condivisa tra tutte le componenti della società". Quindi su Carboni: "Ho trovato un allenatore che ha una voglia matta di mettersi in gioco, un grande entusiasmo e questi sono aspetti che danno fiducia. Ora pensiamo a ripartire con i migliori auspici".

NO AGLI INSULTI.Il diesse ha quindi ceduto la parola al numero uno bianco che prima di circostanziare le motivazioni che hanno indotto la Società all'avvicendamento sulla panchina, ha voluto porre l'accento su un altro tema: "Negli ultimi giorni Carlo Ancelotti ha posto all'attenzione la proposta di sospendere le partite quando dagli spalti piovono insulti verso chi è in campo. Questa presa di posizione mi trova perfettamente d'accordo e per questo devo dire che mi ha dato estremo fastidio sentire dalla tribuna proferire insulti nei confronti di Filippi. Cattiverie rivolte alla persona, qualcosa da cui dissento profondamente, anche perché si tratta di un tecnico che ha dato tanto alla causa dell'Olbia e non meritava questo trattamento".

PASSIONE, ENTUSIASMO, SICUREZZA.Marino è poi passato a spiegare i passi e le ragioni che hanno preceduto la decisione di affidare la panchina a Carboni: "Sono contentissimo di poter presentare mister Carboni, un allenatore che stimo seguo da tempo per competenze e qualità. Ci siamo incontrati lunedì sera e l'impatto è stato positivo per entrambi. Mi trasmette passione, entusiasmo e sicurezza, attributi che mi piace vedere in un allenatore. Certamente non è stata una scelta presa a cuor leggero, ma indubbiamente, se si è deciso in questo senso, è perché ho conosciuto e incontrato un tecnico che mi ha convinto di poter essere la persona giusta perché l'Olbia raggiunga gli obiettivi".Continua il presidente: "Il fatto che abbia già allenato a Olbia rappresenta un vantaggio, perché conosce la realtà e sa quanto la piazza sia attaccata alla maglia, così come lo è lui che si è dichiarato apertamente un tifoso dell'Olbia. Sono convinto che insieme potremo vivere una bella annata e gli auguro buon lavoro".

A OLBIA NON SI DICE NO.Il microfono è passato dunque al tecnico, che ha preso parola producendosi in un discorso accorato e coinvolgente: "Ritorno in una città e in un club che mi hanno dato tanto in passato e l'emozione personale che provo è molto forte. Ho accettato subito una chiamata che è stata improvvisa da parte di una società seria e con ambizioni di crescita. Ad altre proposte avevo risposto in maniera titubante, ma a Olbia non potevo dire no: qua ho amici veri e ho sempre seguito la squadra con interesse e simpatia. Dispiace dover arrivare in corsa e sostituire un altro tecnico, ma credo che quando un club riflette e arriva a prendere una decisione dolorosa questo rappresenta un vanto per lo stesso club, perché vuol dire che cerca sempre di tutelare la professionalità di chi dà l'anima per il proprio lavoro".

RECUPERARE LA FIDUCIA.Carboni entra quindi nel vivo della nuova avventura: "Vengo qua con grandissimo entusiasmo e la prima cosa che cercherò di fare è capire perché i motori abbiano rallentato i giri. Le chiacchiere, come sempre, le porta via il vento e non sono qui a chiedere pazienza, ma a dire che lavoreremo sin da subito per trovare le soluzioni che permettano alla squadra di ripartire. Posso dire di aver trovato un gruppo certamente deluso e amareggiato per i risultati, ma pronto a mettersi a completa disposizione. L'obiettivo primario deve essere quello di recuperare la fiducia della Società, dei tifosi, di tutti. Il calcio si vive attraverso le emozioni e cercherò di trasmettere ai ragazzi il fuoco che ho dentro. Credo molto inquesta squadra".

DALL'ATTEGGIAMENTO L'IDENTITÀ. Rispetto a possibili variazioni di natura tattica, il mister risponde in maniera diretta: "Ciò che conta, in prima istanza, è che a cambiare sia l'atteggiamento. È così che si costruisce un'identità. Pensare di risolvere tutto con un semplice cambio di modulo non è un approccio credibile. Il 4-3-1-2? È un modulo che conosco, mi piace e indubbiamente questa squadra è stata costruita per giocare con questo impianto. La mia missione sarà però anzitutto quella di far giocare i giocatori nel modo e nel ruolo che meglio ne esaltino le qualità. Serviranno spirito di abnegazione e sacrificio per uscire da questa situazione, alle porte abbiamo due partite toste e quello che ho detto ai giocatori è che ogni allenamento deve essere considerato come una finale di Champions. Voglio una squadra che mi metta in difficoltà nelle scelte, giocatori che danno tutto e che mi arrivino a somigliarmi nella feroce voglia di arrivare".

CARBONI E NESSUN ALTRO.In chiusura la parola torna quindi al presidente Marino che, sollecitato, ricorda come "quando ho firmato il contratto, ho ritenuto Filippi la persona giusta per il progetto tecnico, così come, in seguito, mi sono convinto che l'esonero fosse la scelta migliore per l'Olbia. Certo Filippi ha avuto anche molta sfortuna perché diverse sconfitte sono state immeritate e altre sono arrivate quando la squadra era decimata dagli infortuni. Ciò che non ha funzionato appieno è stata però la mancanza di risultati e nelle ultime due partite ho visto dei problemi che mi hanno portato a prendere questa decisione, ma se non avessi avuto in mente il nome di mister Carboni non sono certo che ci sarebbe stato un cambio. In lui- ha chiuso il patron -vedo un fattore che può migliorare la nostra situazione e il fatto che abbia accettato senza pensarci un secondo è stato un presupposto fondamentale".