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Olbia e Buddusò, il legame storico: ecco la storia di Santa Mariedda

Olbia e Buddusò, il legame storico: ecco la storia di Santa Mariedda
Olbia e Buddusò, il legame storico: ecco la storia di Santa Mariedda
Giulia Padre

Pubblicato il 25 July 2018 alle 19:05

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Olbia, 25 Luglio 2018 - Sabato 28 Luglio alle ore 18:30 nella Piazzetta Dionigi Panedda, si terrà la presentazione del libro "Santa Mariedda: la festa settembrina della comunità buddusoina", scritto da Fabio Forroia.

A presentare il libro sarà Giovanni Canu, con gli interventi del professor Gianfranco Trudda e l'esibizione del Coro Donu Reale. Presenti all'evento anche l'editore, ed ovviamente, Fabio Forroia.

Il libro rappresenta un'analisi storica, antropologica e sociologica sulla famosa festa di Santa Mariedda, o festa "della transumanza".Le sue radici affondano nel cuore della Piana di Olbia, quando la transumanza era un’attività normale e diffusa per i pastori, capace di collegare le genti della Gallura a quelle di Buddusò. Un legame che nemmeno il tempo riesce a scalfire, e che ha fatto dei buddusoini una comunità numerosissima ad Olbia, con circa 5000 abitanti. Così nasce la festa di Santa Mariedda, la chiesetta le cui origini risalgono addirittura ad un villaggio medievale.

L'ispirazione per la stesura del libro è giunta a Fabio nel Settembre del 2015, quando proprio in occasione della tradizionale festa, il sindaco di Buddusò Giovanni Antonio Satta ha proposto allo scrittore l'idea di un excursus sulla storia della comunità buddusoina. "All'inizio ero molto indeciso, avevo appena presentato il mio primo libro "Una famiglia buddusoina". Qualche mese dopo però, l'idea ha iniziato a frullarmi in testa seriamente, e quindi ho iniziato l'attività di ricerca." - spiega Forroia.

Dopo quasi tre anni di lavoro, seppure con qualche pausa, la pubblicazione del libro: il racconto della storia di Santa Mariedda è frutto del meticoloso lavoro di Fabio, che ha intervistato la gente del posto, raccogliendone le esperienze dirette. "Tutto nasce con il voto di un pastore gallurese nel 1920 circa, e vede come attori principali i pastori buddusoini che praticavano la transumanza ogni sei mesi. Dal 1979 in poi, la festa è diventata interamente buddusoina." - racconta Fabio.

Dopo aver analizzato il luogo, la Chiesa, e le abitudini della comunità, l'autore racconta il lato pratico della festa: la ricerca del bestiame, la donazione delle pecore da parte dei pastori, il macello, la fattura delle carni il venerdì, e la festa vera e propria il sabato e la domenica. Il lunedì invece, giorno dedicato ai pastori e alle persone che hanno contribuito alla realizzazione dell'evento.

"Ai suoi albori, la festa era a ranghi ridotti: venivano invitati solamente i familiari o al massimo i vicini. Ognuno portava qualcosa, si condivideva tutto. Ora invece è una festa più in grande, di comunità." - aggiunge lo scrittore.

Lo spirito di Santa Mariedda è quello del ringraziamento: si ringrazia per l'accoglienza ricevuta dai galluresi ai tempi dell'antica transumanza, e si continua la tradizione che si porta avanti da decenni ormai.

La seconda presentazione del libro si terrà a Buddusò, il 4 Agosto alle ore 18:30 presso il Centro Culturale.