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Cronaca

Olbia: incendiarono il proprio bar per ottenere risarcimento

Olbia: incendiarono il proprio bar per ottenere risarcimento
Olbia: incendiarono il proprio bar per ottenere risarcimento
Olbia.it

Pubblicato il 23 June 2016 alle 12:32

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Olbia, 23 Giugno 2016 -Il 02 gennaio scorso, nel corso della notte, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia ed i Vigili del Fuoco di Olbia sono intervenuti per un incendio in via Fausto Noce, pressoun noto bar, nei pressi della Basilica di San Simplicio. Giunti sul posto i proprietari hanno denunciato di aver subito il furto di 500 euro circa che si trovavano all’interno delle slot machines e che a seguito del furto, gli autori avevano dato fuoco al bar per coprire le tracce e arrecare loro un danno, senza saper indicare se avessero avuto dei problemi con alcuno.

I primi rilievi sia dei Vigili del Fuoco, sia della Sezione Operativa dei Carabinieri di Olbia, avevano lasciato alcuni dubbi: era stata rinvenuta una tanica di plastica contenente tracce del liquido infiammabile utilizzato per appiccare l’incendio. In più erano emersi altri dettagli che, poi, si sono trasformati in prove nel corso delle indagini. Tra i vari particolari "strani" vi erala finestra dalla quale sarebbero entrati i ladri che i Carabinieri ritengono essere stata forzata dall'interno e non dall'esterno. In seguito ad un controllo, l'Arma ha appurato che nel mese di Novembre 2015, le stesse persone avevano presentato una denuncia simile: furto alle slot machines di 2200 euro. Tutti questi particolari messi insieme hanno insospettito i Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia che hanno dato il via a ulteriori accertamenti.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri olbiesi, i responsabili di tutto sarebbero stati iproprietari dell’esercizio commerciale, un uomo ed una donna, G. P., olbiese cl 80 e la madre G. C., cl 56, anche lei residente ad Olbia. I due sono accusati di incendio in concorso, simulazione di reato, danneggiamento fraudolento di beni assicurati al fine di ottenere un indennizzo assicurativo, il tutto ai danni delle società Free Games srl di Tempio Pausania, vittima dei furti delle monetine, e di Allianz, con la quale avevano stipulato un contratto di assicurazione.