Olbia: i bambini olbiesi non sanno dov'è il centro storico

Olbia, 09 Febbraio 2017 - I singoli specifici episodi non possono essere usati come generalizzazione,ma talvolta offrono spunti di riflessione interessanti. Immaginate, dunque, una classe elementare in una qualsiasi scuola primaria della città di Olbia e mettete al loro interno tanti bambini intelligentissimi e una maestra dall'esperienza trentennale. La maestra, per curiosità, rivolge una semplice domanda ai suoi alunni: "Sapresti descrivere il percorso che da casa tua porta al centro di Olbia?". Una domanda quasi banale, soprattutto per una generazione iper connessa sin dalla più tenera età: eppure la risposta data non è quella sperata. Nessun bambino, tranne uno, sa dire dov'è il centro storico. La maestra, incuriosita, rivolge un'altra domanda ai suoi piccoli alunni: "conoscete un centro commerciale?". La risposta arriva in coro - "certo maestra!" - abbinata all'elenco dei centri commerciali della città.

Questo è ciò che è realmente successo in una scuola olbiese. Un piccolo episodio che non può descrivere la totalità dei bambini che crescono in città, ma che offre degli spunti di riflessione che possono essere riassunti nella domanda "E' colpa della Ztl se il centro è morto?". Una domanda più che lecita se nemmeno i bambini conoscono la città in cui vivono. La maestra, che preferisce rimanere anonima, ha raccontato a Olbia.it che "i bambini non conoscono il centro storico come punto d'incontro".

Per i piccoli olbiesi interpellati dalla nostra maestra, il centro storico è un luogo sconosciuto: solo un alunno ha saputo rispondere alla domanda, specificando che il centro è il posto in cui si trova la Biblioteca. Le famiglie hanno abbandonato il luogo di incontro per eccellenza, il centro storico, per i centri commerciali. Strutture, queste, dove trovano tutto: dal parco giochi al ristorante/fast food, passando per il supermercato, il negozio di elettronica e quello di abbigliamento. Il centro commerciale ha sostituito le viuzze del centro e i suoi salottini, ma anche i prati e i parchi dove i bambini potevano rincorrersi in libertà. L'aria aperta e il sole sono stati sostituiti dall'aria condizionata e dalle luci al neon: meno affascinanti, forse, ma più comode quando fuori piove.

Guardando il centro con gli occhi disincantati e innocenti di un bambino non si può non guardare con favore allo stop alle auto, ma manca tutto il resto: quell'insieme di servizi e decoro che trasforma una strada con i negozi in un luogo d'incontro e confronto. Il centro di Olbia va costruito, ma su questo - ne siamo certi - i commercianti sono già all'opera.