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Olbia, Balneari demoliscono Nizzi: "bando rovina famiglie"

Olbia, Balneari demoliscono Nizzi:
Olbia, Balneari demoliscono Nizzi:
Olbia.it

Pubblicato il 07 May 2020 alle 11:15

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Olbia, 07 maggio 2020 - Dopo le nuove dichiarazioni del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, sulle concessioni balneari, il sindacato che rappresenta molte delle aziende di questo territorio ha preso carta e penna digitali e ha scritto una replica di fuoco.

Una replica durissima che non mancherà di far discutere tutta la città, già impegnata in una crisi economica senza precedenti che tocca proprio il comparto turistico di cui i balneari fanno parte. "Stia sereno - dice Federbalneari a Nizzi -, senza deleghe non si fanno gare".

Secondo Federbalneari, rappresentata dal segretario Claudio Maurelli e dal presidente Mario Isoni, le azioni di Nizzi avrebbero l'effetto collaterale "di mettere sul lastrico centinaia di famiglie della Sardegna". Una posizione estremamente dura contro il sindaco di Olbia che continua a spiegare, ormai da mesi, che il motivo della non estensione si basa solo ed esclusivamente sulla direttiva Bolkestein, sovraordinata rispetto alle norme statali.

La Federbalneari, per la replica, parte da una dichiarazione di Nizzi riportata da Olbianova (“all’interrogazione di Gasparri ha risposto il ministro Franceschini che ha detto che con il prossimo DPCM noi sindaci non avremo più dubbi sulla proroga. Lo stiamo aspettando”).

Secondo il sindacato, infatti, la posizione di Nizzi sarebbe minoritaria a livello nazionale. "La cosa Straordinaria non è che questo Sindaco Isolato dal resto d'Italia, dica cose strampalate, ma che lo faccia sulla pelle delle Migliaia di Famiglie della Sardegna. È iniziata la campagna elettorale del Sindaco di Olbia e se è contento di iniziarla cosi, speriamo continui e tanti auguri: ogni uscita sui giornali sono % di voti persi".

Poi, l'associazione entra nel merito e parla del lavoro che si sta compiendo a livello governativo. Lavoro annunciato dal ministro Franceschini in più occasioni. "Si permette di andare contro lo Stato, senza sapere che la partita è già conclusa - replica Maurelli - in quanto stiamo collaborando con il Ministero del Turismo del Ministro Franceschini, per far uscire entro 10 gg, il Decreto Legge che salverà le famiglie italiane di lavoratori".

Federbalneari, più volte, ha sottolineato che esisterebbero due ombre incombenti sulle concessioni di tutta Italia: un pericolo "mafie" (dovuto soprattutto alla crisi in atto che permettere loro, in teoria, di fare incetta di aziende in difficoltà) e un pericolo "multinazionali", le quali a causa di una maggiore disponibilità economica potrebbero primeggiare sui piccoli imprenditori italiani, ma soprattutto sardi perché è proprio in posti come la Sardegna che le imprese balneari sono per lo più a conduzione famigliare.

Piccole realtà che da sempre danno lavoro e danno un servizio indispensabile e che, difficilmente, potrebbero competere con grossi gruppi italiani ed europei. Ecco perché la posizione di Federbalneari è durissima ed ecco perché sta lavorando insieme al Governo a una riorganizzazione del settore al di là dell'estensione fino al 2033. Ed ecco perché Federbalneari insiste sul rispetto delle leggi statali: teme il sacco delle coste sarde da parte di aziende che hanno disponibilità economiche infinitamente più elevate degli imprenditori e delle imprenditrici locali.

"Questo sindaco cosa tenta di fare? Pensa di bypassare le Leggi Italiane, Regionali?", si domanda Federbalneari, sottolineando che una scelta di questo tipo potrebbe avere l'effetto di "favorire l'ingresso delle Multinazionali e svendere la Sardegna?".

"Stia sereno. Diamo qui una Novità Assoluta anche al Sindaco - prosegue il Presidente Federbalneari Sardegna Mario Isoni -. Nel Decreto Legge, stiamo facendo inserire il blocco dei procedimenti di gara in corso e futuri di tutti i comuni costieri fino a scadenza dicembre 2033".

In questo modo, secondo la Federbalneari, si fermerebbe l'effetto collaterale di "svendere le spiagge della Sardegna".

Il sindacato non ne risparmia mezza e se la prende anche con i 16 consiglieri comunali di Forza Italia che hanno votato contro la mozione delle minoranza. Sui social gira persino un meme con tutti i nomi dei votanti.

"Abbiamo assistito in questi giorni alla votazione contro le famiglie di lavoratori e lavoratrici balneari, da parte della Maggioranza del Comune di Olbia e più precisamente 16 consiglieri, tutti di Forza Italia. Alcuni Consiglieri oggi si dissociano dall'accaduto gridando di essere dalla parte dei Balneari, mentre altri dicono di essersi astenuti, per poi da verifiche sono emersi come tutti votanti", afferma Federbalneari.

Secondo il sindacato, i consiglieri - bocciando la mozione - avrebbero detto "NO alle Leggi Nazionali in Vigore e mai Impugnate dalla Comunità Europea, NO alla salvezza di centinaia di Famiglie Olbiesi, NO alla salvezza delle Coste della Sardegna, NO alla difesa delle Coste dalla Svendita alle Multinazionali Europee, pronte all'assalto della Sardegna".

Il sindacato, poi, plaude alla scelta di Tiziana Biscu che proprio ieri è transitata nel gruppo misto anche per le divergenze di posizione sulla questione concessioni. "Abbiamo saputo che fortunatamente, è iniziata una fuoriuscita di Consiglieri da quella Maggioranza, e parliamo della Consigliera Tiziana Biscu. Siamo convinti che presto altri Consiglieri, coscienti del danno che questa Amministrazione sta arrecando alla Città, ne seguiranno le orme. Sono scelte coraggiose che le tante famiglie dei balneari apprezzano di più. Siete ancora in tempo per cambiare strada, prima che sia tardi".

"Il Primo Cittadino è Nervoso e grida “Un ministro che vuole aggirare la legge dovrebbe fare altre cose nella vita”, questo il livello di studio della materia demaniale del Primo Cittadino di Olbia. Anche un comune cittadino è a conoscenza del fatto che, le Leggi Nazionali vigenti e riconosciute dalla Comunità Europea, né mai contestate da Essa, i Comuni possono solo applicarle o verranno denunciati i Dirigenti Comunali. Ma questo al sindaco non sappiamo se interessi", rincara il sindacato.

Poi, l'affondo contro i poveri dirigenti - che però si trovano tra l'incudine e il martello: da una parte un ginepraio di leggi italiane sul demanio da rispettare e dall'altra una direttiva comunitaria, la Bolkestein, che non può essere ignorata così facilmente. Il sindacato, si legge nel comunicato, è pronto a chiamare in causa la giustizia se il decreto del Governo non verrà rispettato.

Federbalneari sfida, poi, il sindaco a un confronto pubblico sul tema: "Il Demanio è una cosa seria caro Sindaco. Studi la materia una settimana e la invito per l'ennesima volta ad un confronto pubblico. Un sindaco serio e che ama la propria città, non andrebbe mai contro lo Stato, sapendo di mandare sul lastrico i propri concittadini".

C'è poi una disquisizione semantica tra "proroga" ed "estensione", che secondo il sindacato farebbe capire che la materia sarebbe da approfondire di più. "La frase più imbarazzante, tra le mille uscite di questo primo cittadino è questa: "a me fa rabbia leggere che io sarei il nemico della mia comunità e che lavoro contro le imprese dei miei concittadini ma non si rendono conto che i veri nemici sono coloro che prendono in giro gli impresari dicendogli che ci sono politici amici che risolveranno la questione accordando la proroga. Sono bugie”. Anche qui si denota l'ignoranza normativa di questo primo cittadino, che si è trovato ad affrontare la materia demaniale provenendo dalla Medicina Generale".

Secondo i balneari, l'uso della parola "proroga" non sarebbe corretto. "Se comprendesse questa differenza normativa, non avrebbe aperto bocca".

Poi, riguardo la famosa modifica della Bolkestein e del famoso articolo 12 della legge che l'ha recepita, il sindacato afferma che "proprio grazie all'articolo 12 della 123/2006, la Corte Europea ha potuto dare l'assist normativo alla nascita della Legge transitoria di riordino del Demanio Nazionale, proprio quella legge 145, che lui vuole calpestare. Per capirci, la legge che salverebbe le famiglie italiane della invasioni delle Multinazionali Estere e tutelerebbe le coste Italiane (13% del Pil Nazionale e 35% del Turismo Italiano)".

Federbalneari ricorda al sindaco, inoltre, che la Regione Sardegna sarebbe pronta a ritirare al Comune le deleghe sul demanio.

C'è poi il retroscena: la Federbalneari, nella persona di Claudio Maurelli, avrebbe ricevuto l'invito per un incontro faccia a faccia con il sindaco di Olbia.

"Di recente ho personalmente ricevuto l'invito a incontrare il Sindaco di Olbia, per poter risolvere la questione balneare al più presto ed i punti sono semplici e li scrivo qui, prima ancora di incontrarlo: 1) Pec di rettifica al licenziamento delle Famiglie Olbiesi, con la quale il Comune di Olbia comunica l'adeguamento al Decreto Legge di Estensione dei Titoli Concessori a 15 anni; 2)Attuazione immediata delle Estensioni secondo ex Legge 145/2018. Facendo questi due gesti forse potrà ancora salvare la faccia e la campagnia elettorale 2021. Rinnoviamo gli Auguri di buono studio a Lei signor Sindaco e mi raccomando, invece di pensare ai
bandi per far fuori le famiglie della Sardegna, peraltro in periodo di Coronavirus, si preoccupi delle Spiagge Libere e di come gestirle tra qualche giorno (senza chiedere aiuto ai Balneari, che non sono
padroni delle spiagge). Stia tranquillo, vedrà che anche quest'anno avrà un posto sotto l'ombrellone nella spiaggia di Marinella ;-) Andrà tutto bene".