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Olbia, al Politecnico Argonauti il grande Luciano Marrocu

Olbia, al Politecnico Argonauti il grande Luciano Marrocu
Olbia, al Politecnico Argonauti il grande Luciano Marrocu
Paolo Ardovino

Pubblicato il 11 March 2015 alle 17:00

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Olbia, 11 febbraio 2015 - Al Politecnico Argonauti va in scena il secondo di una serie di incontri culturali organizzati dagli Argonauti. Lo scorso 28 febbraio era il turno di Rubens D'Oriano, questa volta tocca a Luciano Marrocu, docente di Storia contemporanea all'Università di Cagliari oltre che storico e scrittore, autore di numerevoli saggi, biografie e romanzi. Il narratore sardo parla a 360° della sua carriera letteraria: Curiosità, riflessioni e racconti. L'incontro comincia con un'affascinante viaggio nella psicologia dei suoi due noti personaggi, Luciano Serra ed Eupremio Carruezzo, i due ispettori della polizia fascista incontrati nei vari Faulas (2000), Debra Libanos (2002), Scarpe rosse e tacchi a spillo (2004), Il caso del croato morto ucciso (2010), Farouk (2011) e Affari riservati (2013). «I due personaggi, nel corso dei vari romanzi, assumono un'immagine positiva, per questa ragione spesso i lettori provano una specie di empatia verso di loro. Cosa strana che delle figure fasciste appaiano simpatiche, ragione per la quale io stesso potrei sembrar fascista». Parla così Luciano Marrocu, che alterna al racconto dei suoi scritti simpatici aneddoti, alcuni dei quali legati ovviamente ai suoi due protagonisti: «Una mia grande passione giovanile era il calcio, e in un certo senso ha influito nei miei racconti. Vi svelo un segreto: per dare un nome a quello che sarebbe poi diventato Carruezzo ne cercavo uno antico e meridionale, così mi sono ispirato ad un ex calciatore che giocò con il Cagliari». Le sue storie partono da Roma ma intraprendono percorsi diversi che talvolta portano Serra e Carruezzo al dì fuori dello stivale. Una volta è nei locali di Barcellona, un'altra tra i sobborghi di Parigi e un'altra ancora nell'Africa orientale. A tratti le sue descrizioni risultano tanto particolareggiate e reali da chiedersi: sarà stato davvero in tutti questi posti?«Nelle prime due città ci sono stato, paesi come l'Etiopia e in generale l'Africa orientale non le ho viste, ma mi sono documentato molto. Parto spesso da realtà conosciute inserendo poi elementi romanzeschi». Ecco, però nei brani di Marrocu si parla di un periodo storico piuttosto lontano dall'attuale, si è catapultati infatti nell'Italia del ventennio fascista e negli anni appena successivi. Sotto questo aspetto la lettura dei suoi romanzi può sembrare riservata ad un pubblico esclusivamente adulto, lo scrittore cagliaritano si sofferma invece anche sulpubblico giovanile: «I ragazzi tendono a leggere storie sul quale possano rispecchiarsi, talvolta i "romanzi di formazione" e, forse è vero che i miei libri non sono ideali per loro, ma io penso che ci siano alcuni motivi che potrebbero spingere un giovane a leggere questo tipo di storie. - spiega Luciano Marrocu - Leggere un romanzo ti permette di entrare in altri mondi, e con questi racconti i giovani possono accedere e quindi conoscere una realtà così diversa dalla loro, inoltre un ragazzo che si ritrova a studiare il periodo fascista può trovare ad esempio altre sfaccettature che i libri non riportano, magari confrontarle con ciò che si è studiato. Infine si parla di Gialli, e diversi giovani sono appassionati di questo genere». Durante la serata c'è tempo per leggere qualche estratto del suo ultimo lavoro, ancora in fase di pubblicazione e che dovrebbe arrivare sugli scaffali delle librerie quest'anno. Le uniche anticipazioni riguardano l'ambientazione, la storia infatti si evolverà interamente a Cagliari, e inoltre ci sarà un'inaspettata separazione tra i due ormai famosi ispettori. L'appuntamento si conclude con la volontà di Marrocu di voler creare una serie d'incontri con altri scrittori ed interessati, in modo da potersi confrontare e trovare così nuovi metodi di scrittura.