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Cronaca

Olbia, Air Italy: assemblea sindacale gremita, lavoratori pronti a lottare

Olbia, Air Italy: assemblea sindacale gremita, lavoratori pronti a lottare
Olbia, Air Italy: assemblea sindacale gremita, lavoratori pronti a lottare
Angela Galiberti

Pubblicato il 29 January 2019 alle 16:38

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Olbia, 29 gennaio 2019 - Ci sono proprio tutti all'assemblea sindacale convocata da Cgil, Cisl, Uil, Sindacato Autonomo, Usb, Ugl e Anpav: tecnici, assistenti di volo, piloti, amministrativi, lavoratori Geasar, assistenti di terra. C'è tutta Air Italy nella grande aula magna dell'Università del Turismo che ha sede proprio all'Aeroporto di Olbia: dopo lo sciopero di ieri e dopo la perdita della continuità territoriale, è ora di serrare le fila e discutere del futuro dell'azienda, ma soprattutto del futuro dei lavoratori.

Con la perdita della continuità territoriale (e in attesa di un eventuale ricorso da parte dell'azienda), i lavoratori si chiedono cosa ne sarà di loro e dello loro famiglie: senza continuità è possibile che la forza lavoro sia trasferita dove l'operatività aziendale si concretizza, vale a dire a Malpensa. E questa prospettiva apre ai dilemmi più profondi e laceranti che un essere umano, magari di mezza età, deve affrontare: lavoro o famiglia, trasferimento o disoccupazione?

L'assemblea tratta di cose concrete, ma è chiaro che nell'aria ogni dipendente pensa al proprio dramma personale, ai propri progetti, ai propri figli e ai compagni di vita. Cosa fare, però, in questa situazione. Durante il dibattito, sono emerse due consapevolezze: la prima è che Air Italy e Alitalia, in qualità di aziende italiane, non dovrebbero distruggersi tra loro ma collaborare, magari dividendosi proprio le rotte della continuità; la seconda è che questa collaborazione deve essere in qualche modo favorita e che molto dipende dalla volontà dei dipendenti di lottare per l'azienda, il posto di lavoro e la propria vita. Come si possono far collaborare due grandi aziende che, in fin dei conti, sono anche concorrenti? Facendo un sunto tra i vari interventi, una prima via potrebbe essere un ricorso vincente di Air Italy; la seconda strada potrebbe essere quella politica con l'apertura di un tavolo di concertazione al Ministero dei Trasporti.

La riunione è ancora in corso.