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Olbia, acqua contaminata Spiritu Santu: "dati allarmanti"

Olbia, acqua contaminata Spiritu Santu:
Olbia, acqua contaminata Spiritu Santu:
Olbia.it

Pubblicato il 28 October 2019 alle 16:27

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Olbia, 28 ottobre 2019 - Sulle falde acquifere contaminate di Spiritu Santu interviene il consigliere regionale Roberto Li Gioi che attacca.

“Arsenico (veleno a tossicità acuta e cronica), piombo, benzene e idrocarburi (cancerogeni), ma anche cloroformio, toluene, antimonio, nitrati e cromo VI. Sono numerose e di diverso tipo le sostanze tossiche riportate nella relazione ufficiale del Piano di caratterizzazione della discarica di Spiritu Santu – indagini dal 2013 al 2018 – effettuato dalla società Arcadis di Milano di cui siamo venuti a conoscenza", dice Roberto Li Gioi.

"Stando al documento, nelle acque di falda della zona dalla discarica di Spiritu Santu si troverebbero sostanze altamente inquinanti in concentrazioni nettamente superiori alla “soglia di contaminazione”, ovvero ai livelli consentiti dalla legge”, continua.

“Nella relazione della Arcadis, commissionata dal Cipnes, inoltre è specificato che il carico di contaminazione del percolato della discarica comunale è inferiore a quello della discarica consortile e che il carico di contaminazione aumenta significativamente passando da monte a valle. Nel documento viene anche spiegato che i dati riguardano non il percolato in senso stretto ma un potenziale mix tra le acque di percolazione attraverso i rifiuti e le acque sotterranee”.

“Ebbene, di fronte a questo quadro allarmante, la Giunta ha approvato l’ampliamento della discarica così come richiesto dal Cipnes, la società che la gestisce e che, guarda caso, assieme al Comune di Olbia, si è occupata dei campionamenti sulle acque sotterranee”, sottolinea Li Gioi.

Le domande di Li Gioi sono molteplici e saranno presto oggetto di un’apposita interrogazione in Consiglio regionale:

“Com’è possibile che di fronte a questi dati, che dimostrano la presenza di un inquinamento così importante e incontrovertibile, gli uffici del Servizio di valutazione ambientale della Regione abbiano espresso giudizio positivo alla compatibilità ambientale?" “Com’è possibile che Uffici regionali e Giunta abbiano sottostimato l’importanza dei dati contenuti nella relazione descrittiva del Piano di caratterizzazione?” “Com’è possibile che ancora una volta il grido d’allarme dei cittadini sia caduto nel vuoto?”

Anche la politica regionale pone domande.