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Abbanoa, la guerra degli slacci: a Olbia bollette da oltre 70mila euro

Abbanoa, la guerra degli slacci: a Olbia bollette da oltre 70mila euro
Abbanoa, la guerra degli slacci: a Olbia bollette da oltre 70mila euro
Camilla Pisani

Pubblicato il 15 September 2016 alle 18:25

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Olbia, 15 settembre 2016 - Parte con numeri altissimi la campagna slacci Abbanoa di settembre: solo ad Olbia, infatti, gli utenti soggetti a slaccio saranno quasi cinquanta; le cifre insolute, derivate da un numero variabile di fatture non pagate, sono molto alte. Dal sito Abbanoa si apprende che su Olbia si arriva a sfiorare gli ottantamila euro di insoluto: precisamente 78.782,29 € per un totale di 7 fatture non pagate. Questa non è l'unica maxi fattura: c'è anche quella da 56.260,29 € (24 fatture non pagate), quella da 46.509,31 (11 fatture saltate) e quell'altra da35.981,39 € (5 fatture non pagate), e così via quasi all'infinito, per arrivare a importi più "umani" come 6.503 € oppure 2004,22 €.

Nelle zone vicine la situazione è ugualmente drammatica: unico slaccio a Golfo Aranci per una morosità di circa settantacinquemila euro, mentre a Budoni la più alta delle cifre ammonta a novemila euro; decine di fatture non pagate anche a La Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Palau, San Teodoro e Tempio, per cifre che oscillanoda poche migliaia a svariate decine di migliaia di euro.

Lo scenario Abbanoa è quindi ancora molto complesso e difficilmente interpretabile: tra utenti intenzionalmente morosi, errori di calcolo, impianti malfunzionanti e fatture pluriennali, è davvero molto difficile stabilire colpe e responsabilità. Antonella Meloni di Adiconsum disegna un quadro piuttosto articolato della situazione: "il 70 % del lavoro della nostra associazione è relativo ad Abbanoa. Questo dà già la misura di quanta difficoltà incontriamo nel dialogare con l'azienda rispetto alla quantità enorme di richieste che ci provengono dagli utenti. Gli slacci sono molti ogni giorno, e ogni pratica è molto sofferta.

Il problema è che è sempre difficile tutelare l'utente: la società, che per anni non ha inviato le fatture, pur tenendo sotto controllo i consumi, nel giro di poco tempo si è trovata a inviare fatture pluriennali, ovviamente insostenibili per l'utente, pretendendone il pagamento, pena lo slaccio del contatore. Diventa ovvia, in queste situazioni, la necessità assoluta di tutelare gli utenti; al momento l'unica strada che possiamo prendere è quella della conciliazione, grazie alla quale riusciamo a non far intraprendere alcuna azione contro il consumatore, riuscendo a stabilire piani di rientro adeguati alle possibilità di ognuno. Ma è una strada comunque difficoltosa, i cui tempi si stanno allungando sempre di più, proprio a causa della quantità enorme di richieste in tutta la Sardegna".

I casi di slaccio tempestivo ad utenti morosi segnalati dagli organi di stampa sono numerosissimi, e sono altrettanto frequenti i casi, come racconta ancora Meloni, di seconde case private dell'acqua senza alcun avviso preventivo; il disagio, com'è ovvio, è molto alto, e viene vissuto come un'ingiustizia da chi avrebbe voluto pagare ma non può farlo in un'unica, mastodontica, soluzione.

Altra questione "calda" è quella dei servizi erogati dalla società: la denuncia dei consumatori riguarda la serie di impianti malfunzionanti ubicati sul territorio, contatori da sostituire, perdite idriche per le quali non è prevista alcuna assicurazione, a fronte di una "razzìa" economica da record.

Dichiara Meloni: "molto spesso, anche in caso di conciliazione, gli utenti tornano in associazione perché, a distanza di mesi, non vengono emesse le fatture da pagare per il piano di rientro, riportando quindi la situazione di accumulo al punto di partenza. Abbanoa è una macchina che deve ancora partire bene, come è evidente per esempio nel caso di Murta Maria, che a distanza di mesi, è ancora in una situazione di non potabilità dell'acqua, quindi di un servizio non erogato".

In conclusione, al netto delle irregolarità intenzionali a livello di utenza, ciò che sembra essere evidente è che la macchina Abbanoa è ancora in fase di rodaggio, e servirà un forte sforzo di comunicazione e organizzazione per riequilibrare la ratio di un'azienda certamente fondamentale per il servizio che offre ai suoi utenti; tra mediazione e buchi di bilancio, il rapporto consumatori-società avanza con difficoltà, e l'auspicio è quello di una cronaca futura che conti sempre meno atti ingiuntivi e sempre più risoluzioni ragionevoli e vantaggiose per entrambe le parti.