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Cronaca

Olbia, 3 mesi senza stipendio: lavoratori Sittel in agitazione

Olbia, 3 mesi senza stipendio: lavoratori Sittel in agitazione
Olbia, 3 mesi senza stipendio: lavoratori Sittel in agitazione
Olbia.it

Pubblicato il 05 November 2020 alle 14:17

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Olbia, 5 novembre 2020 - Nuova lotta sindacale nel territorio olbiese. "I dipendenti della Sittel hanno dichiarato lo stato di agitazione perché sono da tre mesi senza stipendio. È la seconda volta nel corso del 2020 che sono costretti a mettere in pratica questa forma di protesta: lo avevano dovuto fare anche lo scorso luglio e anche in quell’occasione per la mancata corresponsione dello stipendio da parte della loro società. Per due ore, dalle 8 alle 10, i dipendenti sardi hanno protestato nelle loro sedi: 31 a Olbia e 4 a Cagliari", lo comunica in una nota la Cgil Gallura.

Le prestazioni dei lavoratori della Sittel sono fondamentali per la tenuta dell’economia della Gallura: garantiscono il funzionamento dei collegamenti a internet delle aziende e delle famiglie. Erede di Alcatel, Sittel ha in appalto i servizi di Tim e Open Fiber. Nel concreto, per installare la fibra a casa o nella propria azienda c’è bisogno dei tecnici di Sittel; la stessa cosa vale per la riparazione dei guasti. Un servizio che rischia di venire meno in un momento in cui i collegamenti sono ancora più essenziali per la vita quotidiana.

“I lavoratori spesso devono far fronte con i loro mezzi privati a carenze gestionali ed economiche alle quali dovrebbe far fronte l’azienda - denuncia Anna Mannoni, segretaria regionale Slc Cgil e coordinatrice territoriale Sassari-Olbia -. Nonostante siano in credito di tre mensilità, si applicano giornalmente a svolgere nel modo migliore le proprie mansioni, spesso anticipando di tasca propria spese per strumenti di lavoro e mezzi di trasporto; in alcuni casi anche per il carburante. Tutto questo denota il grande senso di responsabilità dei lavoratori. Lo stesso non si può dire dell’azienda, che riversa tutta la sua scarsa organizzazione sui propri dipendenti”.

La Slc Cgil sarda chiede che la vertenza, in quanto strategica perché tocca la telecomunicazioni, veda coinvolte tutte le istituzioni e in particolare il ministero del Lavoro a garanzia e tutela di accordi che favoriscano il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, la loro professionalità e il loro ruolo fondamentale per l’economia e la società.