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Nizziversario e 2 anni di "censura": perché, quest'anno, non c'è niente da ridere

Nizziversario e 2 anni di
Nizziversario e 2 anni di
Angela Galiberti

Pubblicato il 20 February 2020 alle 12:14

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Olbia, 20 febbraio 2020 - Sono trascorsi due anni e 3 giorni dal quel nefasto giorno in cui il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi - infastidito dal sondaggio su quale nome dare alla nuova scuola di Maria Rocca - decise in modo del tutto antidemocratico di eliminare la testata giornalistica online Olbia.it dalla mailing list delle testate accreditate.

L'anno scorso abbiamo "festeggiato" la nostra espulsione con un giornale satirico, nel quale - usando l'antica arte della Satira - abbiamo scherzato sulle "Notizie che vorrebbe il potere", strappando più di un sorriso non solo alla popolazione ma anche a tanti politici olbiesi.

Quest'anno, il secondo dalla nostra virtuale defenestrazione, crediamo che non ci sia nulla da ridere soprattutto per la condizione in cui si trovano Olbia e tutta la Gallura.

Dal novembre 2007 mi onoro di lavorare in questo territorio e di raccontare i cambiamenti che lo attraversano, grandi problemi compresi.

Mai in tutti questi 13 anni di lavoro appassionato, vissuto come puro servizio pubblico, ci siamo trovati di fronte a una quantità di vertenze gravissime tutte contemporaneamente e concentrate in un territorio così piccolo, ma così importante per il futuro di un'intera Isola.

Sì, perché anche se i campanilismi spesso ci dividono e se qualche area della Sardegna "invidia" questa meravigliosa terra di Gallura, il destino della Sardegna è indissolubilmente legato alla Città di Olbia e agli altri 25 Comuni che si trovano in questo produttivo Nord-Est.

La sensazione che si prova osservando dall'alto tutti i problemi che stanno venendo al pettine è quella di una locomotiva che sta per deragliare rovinosamente mentre corre a 300 km/h.

La vertenza Air Italy con 1200 persone a rischio, la vertenza trasporti con il dubbio sulla continuità territoriale post 16 aprile (prorogata, sì, per Cagliari e Alghero, ma Olbia vive una condizione del tutto particolare per via di Air Italy in liquidazione), la vertenza Sinergest che sembrava risolta ma che forse traballa ancora un po', la vertenza Auchan e le centinaia di famiglie sarde (di cui molte olbiesi) che tremano, le cancellazioni di pacchetti turistici già prenotati a causa della liquidazione della compagnia olbiese, le incognite enormi sulla continuità marittima e le notizie su Moby che sembrerebbero poco rilassanti.

E poi le vertenze silenziose, quelle che da sole "non fanno notizia", ma che tutte insieme macinano numeri: l'edilizia, il commercio (vedi centro storico di Olbia, pieno di serrande abbassate), i lavoratori stagionali impiegati nel turismo che tremano al solo pensiero di una Regione senza più certezza dei collegamenti con la terra ferma, i balneari che a Olbia non stanno avendo l'estensione come in altri Comuni italiani e per questo temono di perdere il lavoro, il coronavirus che - anche da lontano - fa sentire i suoi effetti sul territorio, la violenza di genere i cui numeri sono in continua crescita (anche se non tutte le storie finiscono sui giornali), le centinaia di famiglie che si trovano in stato di povertà aiutate dalle associazioni olbiesi che si fanno in quattro per arrivare dove non arriva lo Stato.

Non dimentichiamo, in questo lungo elenco, il rischio idrogeologico (Olbia è ancora pericolosa come nel 2013), la maxi discarica di Sa Corroncedda (con il suo carico di difficoltà umane ancora non del tutto risolto) e il territorio olbiese continuamente violentato dagli abbandoni incontrollati di rifiuti (alla faccia di certa comunicazione politica).

Dedichiamo, dunque, il nostro "Nizziversario" a tutti coloro che in questo momento sono colpiti da una di queste vertenze: siamo qui per voi.