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Nizzi in consiglio comunale: "Perdono chi mi ha diffamato"

Nizzi in consiglio comunale:
Nizzi in consiglio comunale:
Olbia.it

Pubblicato il 11 June 2011 alle 14:12

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Si parla spesso di "Questione Morale". La campagna elettorale è finita da un pezzo e le parole pronunciate dai candidati sono volate via. Rimangono i fatti, le accuse profilate in campagna elettorale ancora riecheggiano nelle vie della città. Settimo Nizzi non attende un secondo, prende la parola per fare subito chiarezza, perchè non vi sia revisionismo alcuno ricorda a tutta l'aula consiliare che tante sono state le bugie e tanto l'odio riversato sulla sua persona. E, pur essendo vittima, con uno slancio di cristiana umiltà, Nizzi, prima ancora di perdonare, chiede perdono. Chiede scusa a Giulio Careddu. In un momento di stizza- dice - può capitare a tutti, lanciai una bottiglietta al consigliere- fatta ammenda, ottiene il perdono. Così l'On. Nizzi, che in molti avrebbero scommesso sarebbe stato pronto a combattere una guerra, sorprende. In nome di un principio più nobile, rinuncia allo scontro. "Voglio lavorare per la mia città, per tutti i miei concittadini", per Nizzi, la priorità, sono Olbia e gli Olbiesi. Fatte queste considerazioni, va oltre. Nel suo intervento Nizzi, pur senza ricevere alcuna scusa, perdona quanti nell'ultima campagna elettorale hanno offerto di lui un immagine caricaturale, lontana dal vero. "Perdono chi mi ha diffamato in questi mesi". Poche parole, di grande umanità, di un certo spessore politico, fautrici di un clima conciliante che parte della maggioranza, sindaco compreso, non coglie, rispondendo con delle risate. Gli hanno dato del ladro, hanno insinuato appartenesse a una cricca e che fosse proprietario di 100 e più appartamenti. "Ritiro la querela nei confronti di coloro che mi hanno diffamato", con queste parole Nizzi assicura al resto della seduta un percorso in discesa, che si conferma pacifico quando, all'unanimità, viene eletto presidente del consiglio Vanni Sanna. Poi è il turno degli assessori, solo due su dieci sono le donne, esclusa dagli assessorati proprio la lista civica pari opportunità e una tra i consiglieri più papabili del Partito Democratico Liliana Pascucci. Ogni nomina è seguita con attenzione e da numerosi applausi dell'intera aula, sulla proclamazione degli eletti nessuna polemica.