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Nizzi sbotta: "Sennò cominciamo a parlare ed è un casino per tutti. Ci siamo capiti?"

Parole pesanti in Consiglio Comunale

Nizzi sbotta:
Nizzi sbotta:
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 May 2021 alle 06:00

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Olbia. Parole pesanti, in Consiglio Comunale, su un argomento estremamente delicato: l'asta per l'acquisizione dell'ex palazzo delle Ferrovie sulla quale sarebbe stato aperto un fascicolo da parte della Procura di Tempio. Parole proferite dal sindaco Nizzi che hanno letteralmente gelato l'aula e provocato una forte reazione da parte dell'opposizione. In chiusura di intervento, Nizzi ha detto in gallurese: "Sennò cominciamo parlare ed è casino per tutti, ci siamo capiti?". Queste parole sono state pronunciate in conclusione di un intervento dedicato all'asta dell'ex palazzo delle Ferrovie. Su questo tema le opposizioni avevano protocollato, prima della sospensione della procedura con annessa revoca da parte del giudice fallimentare, un'interrogazione consiliare per sapere com'era andata a finire la procedura e quanto era costata l'operazione. A firmare il documento il consigliere Rino Piccinnu, capogruppo della Coalizione Civica. Questa interrogazione, così come quella sulla Sinergest, non è stata messa all'ordine del giorno del consiglio comunale convocato per il 12 maggio proprio in virtù degli approfondimenti che sarebbero stati disposti dalla Procura (la notizia è stata diffusa, per la prima volta, dalla Nuova Sardegna). Un atto corretto da parte del presidente del Consiglio Gian Piero Mura, che ha trovato anche l'accordo delle opposizioni, senonché mercoledì pomeriggio è stato affrontato l'argomento, ma in modo piuttosto soft. Di fatto, le opposizioni hanno chiesto conto del costo dell'operazione, senza entrare nel merito di quanto poi scritto nell'atto di revoca dell'asta e dunque del presunto approfondimento della Procura. L'opposizione, si è concentrata sul mancato raggiungimento dell'obiettivo, per il quale il Consiglio comunale aveva votato favorevolmente all'unanimità. Ieri pomeriggio, però, è stato il sindaco di Olbia a parlare dell'asta di Corso Vittorio Veneto. Visibilmente provato, Settimo Nizzi ha parlato per circa 15 minuti, raccontando la sua versione dei fatti davanti alle telecamere consiliari e in diretta streaming. Durante il discorso sono volate parole pesanti, tant'è che dai banchi della minoranza - anche se a microfoni spenti - i consiglieri lo hanno pregato di non andare oltre, consci della delicatezza dell'argomento, del momento e della sede in cui quelle parole venivano proferite. Le parole che hanno gelato l'aula non hanno però riguardato tanto la ricostruzione che il sindaco Nizzi ha fatto di quanto sarebbe avvenuto all'asta, ma sono quelle pronunciate alla fine del suo discorso, quando ha parlato di campagna elettorale. Nizzi, ricollegandosi allo striscione della lista Liberi, ha dichiarato: "Chiedo di limitare gli attacchi personali perché se la campagna elettorale è campagna elettorale e se volete dire pubblicamente che io sono ladro nel cartellone elettorale, dovreste vergognarvi a stare insieme a certa gente. Io lo conosco bene il settimo comandamento e io tutte le mattine mi guardo allo specchio e so cosa ho fatto nella vita. Non iniziamo a utilizzare questa strada, steddi me'. Mì, che vi fate male. Vi fate molto male e lo dico a tutti". Il sindaco ha continuato: "Io non sono disposto ad accettare una campagna elettorale di quel tipo. Dovete, dovevate se siete delle persone che vogliono una battaglia elettorale chiara e trasparente, prendere le distanze da questa gente. O prendete le distanze o diventa dura per tutti e io di coraggio ne ho. Spero lo abbiate anche voi eh. Fate le cose per bene, sinnò cuminzemu a faeddà e poi è un casino pa' tutti eh. Ci semu cumpresi?". Cosa intende dire il sindaco Nizzi quando dice "sennò cominciamo a parlare e poi è un casino per tutti?". Tutti chi? E poi, "casino" in che senso? E cosa significa "parlare"? La reazione dell'opposizione è stata composta, ma molto chiara e dura. Ivana Russu ha detto: "Le minacce che sono state fatte oggi... Io sinceramente non ho paura di nessuno. Non ho terreni, non ho interessi privati, non ho grandi interessi pubblici. Sono una ragazzetta che vale due, non ho niente da perdere, ho le mie cose, la mia famiglia, non ho alcun tipo di problema a dire quello che penso, però quelle insinuazioni non vanno bene". E ancora: "Non so come finirà con questa registrazione, perché ognuno si assumerà le responsabilità di quello che ha detto qua, di quello che ha insinuato, ancora una volta, e siccome noi vogliamo bene all'uomo per due ore gli abbiamo detto 'Stai zitto perché stai dicendo delle cose pesantissime' anche al fine di tutelarlo perché oggi non ha parlato il signor Settimo Nizzi, oggi ha parlato il Sindaco di Olbia, sempre per distinguere i due ruoli". Poi, Antonio Loriga: "Io non lo temo, non temo nessuno di noi. Grazie a dio mi alzo la mattina alle 5 per andare a lavorare per portare il pezzo di pane a casa mia, figurati se posso temere Settimo Nizzi o qualsiasi altra persone. Quando si minacciano le persone 'Se parlo io' vuol dire che se dice 'Se parlo io" significa che lui sa qualcosa che io magari non so. Allora parli, se ci sono delle cose che non vanno, parli".  Sono intervenuti anche Davide Bacciu, Roberto Ferinaio e Rino Piccinnu: tutti hanno stigmatizzato le parole del sindaco con fermezza, ma sempre in modo coposto e con educazione.