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Neve, blackout in diversi paesi: in molti senza riscaldamento

Da Fonni a Desulo: tante difficoltà per i Comuni montani

Neve, blackout in diversi paesi: in molti senza riscaldamento
Neve, blackout in diversi paesi: in molti senza riscaldamento
Olbia.it

Pubblicato il 01 December 2021 alle 13:53

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Nuoro. La neve trasforma il paesaggio in un dipinto, ma può provocare enormi disagi. Ne sa qualcosa il paese di Fonni, rimasto come diversi altri Comuni montani senza energia elettrica. La sindaca Daniela Falconi ha pubblicato un lungo sfogo in cui racconta tutte le difficoltà patite nel cuore della Barbagia.

"Chissà se qualcuno ci dirà mai cosa è veramente successo tra domenica notte e lunedì quando una nevicata ha lasciato letteralmente isolati una decina di paesi tra cui il nostro. Un black out di quasi 24 ore per noi (per qualche paese oltre 30 ore). Ventiquattrore senza luce, senza rete dati, senza telefoni fissi. Impossibile comunicare e per molti, anche impossibile scaldarsi. Se non fosse stato per i ponti radio (e grazie a chi li sapeva usare) per tutto il giorno non avremmo avuto nessun contatto con il "mondo fuori". Anche se per il freddo che abbiamo patito, specie nei luoghi senza camini o altre fonti di calore, credo che quelli fuori eravamo proprio noi", scrive la sindaca di Fonni, Daniela Falconi.

La situazione più difficile è stata vissuta dalle persone anziane: "Per moltissimi cittadini, specie i più anziani e i più fragili è stato un vero incubo. Un incubo che nessuno merita, e loro più di tutti. C'è chi ha detto che il black out arrivava da un principio di incendio in una cabina causato da un corto circuito. Chi invece che il ghiaccio ha danneggiato i meccanismi. Chi ancora che la causa erano gli alberi caduti sotto il peso della neve sopra i fili dell'alta tensione in campagna. Chi che erano tutte le cose insieme in una serie sfortunata di eventi. Tutto questo è successo "contemporaneamente" da Fonni a Gadoni, da Desulo a Gavoi, da Tonara a Seulo ecc ecc... Chissà se sapremo mai cosa è veramente successo, se ce lo diranno e se qualcuno si occuperà di risarcire i cittadini per il disagio, le imprese che per due giorni hanno chiuso tutto (nel periodo più importante dell'anno, quello pre natalizio), i pastori che non potevano avviare le mungitrici".

E ancora: "Quel che invece abbiamo scoperto è che non si è mai troppo pronti per le emergenze. E le emergenze quando arrivano, non chiedono il permesso. Abbiamo scoperto che i gruppi elettrogeni per "ridare luce" in emergenza arrivavano su mega articolati che spesso si fermavano nelle strade impervie e innevate per raggiungere le cabine. Abbiamo scoperto che le persone in campo per risolvere il problema hanno fatto un lavoro quasi disumano in mezzo alla bufera di neve e lavorando per ore ininterrottamente. A loro sì va un grande grazie. Io spero che di tutte queste esperienze faremo tesoro quando parleremo di energia, di cura del bosco, di vita in comunità di montagna. Perché alla fine, la si giri come la si vuole, la soluzione si trova sempre se si affronta un problema associandolo al territorio. E noi, di montagna ci occupiamo", conclude Daniela Falconi.