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Cronaca

Nasce da un sogno, il Museo LabENur di Arzachena

Nasce da un sogno, il Museo LabENur di Arzachena
Nasce da un sogno, il Museo LabENur di Arzachena
Laura Scarpellini

Pubblicato il 26 September 2019 alle 13:16

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Arzachena, 26 settembre 2019 - L'esigenza di crearsi un lavoro autonomo, e la grande passione per il proprio territorio con il suo patrimonio archeologico, ha dato vita alMuseo LabENur di Arzachena.

La minuta struttura museale nasce da un'idea di tre guide turistiche rimaste senza impiego. E così con grande coraggio, si è voluta creare un'opportunità di lavoro, e nel contempo salvare dall'abbandonoun edificio storico come la vecchia Stazione Ferroviaria di Arzachena.

Nel 2016 con la società Anemos snc di Sonia Pala, Silvia Pittorru e Pietro Scarpa non si sono fatti scoraggiare dai numerosi ostacoli burocratici, portando a termine a proprie spese, la ristrutturazionedel sito.

Veniva così preservata la memoria storica del paese presa di mira dai ripetuti atti di vandalismo, che lo avrebbero irrimediabilmente condannato aldegrado assoluto.

L'idea dei fondatori del Labenur non era certo quella di dar vita ad un museo convenzionale. Un concetto alquanto nuovo che ponesse i visitatori in un contesto antico in maniera diretta, una sorta di vera esperienza nel passato. E così nienteteche, niente vetrine con reperti da guardare con religioso rispetto, ma ricostruzioni in scalaformanti una sorta di percorso tattile da toccare con mano.

Una struttura improntata alladidattica, alla divulgazione e all'archeologia sperimentale. Un museo in cui dove trova posto un'interessante collezione di riproduzioni in ceramica, pietra ebronzo dei reperti rinvenuti nei siti archeologici di Arzachena, realizzate con le tecniche e imateriali dell’epoca.

Con questa formula museale si vogliono ricreare ambienti,attività e situazioni che riportino il visitatore nella vita quotidiananell'età nuragica.

Durante la stagione invernale si tengono laboratori didattici ed attività per lescolaresche del territorio, in primavera ed autunno si organizzano weekends diarcheologia sperimentale, corsi, seminari, incontri e convegni e in estate si aprono le porteai visitatori che salgono e scendono dal Trenino Verde con il desiderio di conoscere lastoria del luogo.

Un centro polifunzionale quindi a tuttigli effetti, volto alla valorizzazione e promozione delle risorse naturali, storiche,archeologiche e del patrimonio identitario di questa regione.

Il Museo nasce però da risorse economiche troppo esigue e spesso il suo unicopunto di forza risiede nella volontà e nella tenacia dei suoi fondatori, che ancora osano sognare di migliorare l'accoglienza dei visitatori.

Da dare merito a coloroche lo hanno concepito questo innovativo sito museale operandovi con il rischio di impresa, che di certo non offre nè garanzie , nè stabilità.

I recenti problemi legati alla sicurezza delle linee ferroviarie turistiche ora rendono ancoraancora più precaria e vacillante questa risorsa. Ma Sonia, Silvia e Pietro sono ancora qui arincorrere con grande tenacia il loro sogno auspicandosi che le istituzioni non li lascino soli nel lorolodevolissimo impegno.