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Murta Maria, altro che riqualificazione: mancano servizi come fogne, strade e aria profumata

Parla il presidente del Comitato, che racconta le criticità di una frazione dimenticata dall'amministrazione

Murta Maria, altro che riqualificazione: mancano servizi come fogne, strade e aria profumata
Murta Maria, altro che riqualificazione: mancano servizi come fogne, strade e aria profumata
Camilla Pisani

Pubblicato il 15 March 2021 alle 06:00

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Olbia. Della frazione di Murta Maria si parla da parecchi anni, soprattutto riferendosi all’ormai cronico problema della discarica di Spiritu Santu, i cui miasmi sono diventati un vero e proprio incubo per i residenti della zona: ma la discarica non è l’unico punto critico, e con il numero degli abitanti costantemente in aumento, emerge l’urgenza di risolvere le criticità di una frazione poco “ascoltata”. “I problemi sono tantissimi, ma volendo stabilire un ordine di priorità, certamente il fatto che la rete fognaria non sia stata mai completata, col risultato che ci sono moltissime abitazioni che devono arrangiarsi con le fosse chimiche, soluzione assolutamente inaccettabile nel 2021; circa il 70 per cento sono seconde case, e riteniamo sarebbe doveroso fornire un servizio essenziale come la fogna. Altro punto fondamentale è che servono i marciapiedi, serve asfaltare le strade bianche: in generale c’è da fornire i servizi ad una zona che in estate supera le 23mila presenze e che registra un malcontento sempre maggiore nei turisti che scelgono questa zona per soggiornare. Altro punto dolente sono le concessioni balneari incontrollate, e anche qui si apre un capitolo più ampio, che coinvolge il turismo; se già raggiungere la Sardegna rappresenta un costo notevole, come ben sappiamo, non è pensabile proporre prezzi esorbitanti per il noleggio di una postazione balneare, che rendono la destinazione un posto d’elite. Questo non è giusto, perché si toglie l’opportunità, a chi ha possibilità modeste, non da Costa Smeralda, di visitare le bellezze della nostra terra. Ancora, chiediamo da anni un vigile di quartiere, soprattutto per regolare il traffico nella zona della scuola che è situata in una posizione pericolosa. Quello che chiediamo come frazione è che queste criticità vengano finalmente risolte, e non solo promettendo interventi che non vengono effettuati; lottando siamo riusciti ad ottenere la farmacia e i medici, ma tutto il resto manca e questo, anche in virtù del denaro che il Comune percepisce grazie al flusso turistico di Murta Maria, dovrebbe rappresentare un’urgenza nell’agenda del sindaco” racconta Corrado Varrucciu, presidente del comitato di quartiere. Sempre aperta, invece, è la questione discarica: “abbiamo fatto diverse dimostrazioni, l’ultimo atto è stato consegnato alla procura di Cagliari e contiene tutti i rilevamenti effettuati dalle società adibite che hanno trovato, su 29 carotamenti, 24 irregolarità; sono state rilevate numerose sostanze nocive, tra cui benzene e ammoniaca. Onestamente siamo delusi anche dalla politica, ricordando le parole dei candidati sindaci della scorsa campagna elettorale, i quali professavano indistintamente che la discarica andasse tolta, ma poi nei fatti non ne hanno più fatto menzione; siamo rimasti isolati nella nostra lotta, ma cerchiamo di non arrenderci. Purtroppo i residenti sono anche molto stanchi e sconfortati dalla mancanza di risultati, non riescono più a reagire; adesso siamo in pochi, tra turisti e locali che hanno la casa vicina alla discarica, perché gli altri hanno perso la grinta necessaria per portare avanti la lotta. Abbiamo comunque fiducia nella magistratura, che pare si stia muovendo, da quando abbiamo depositato gli atti a Cagliari; la magistratura purtroppo però è lunga. Il problema dei miasmi è devastante, e lo è sia per i residenti che per i turisti, è penalizzante al massimo; stranamente adesso che siamo in clima elettorale, è un mesetto che la puzza non si sente più” commenta con amara ironia Varrucciu. Una frazione strategica per l’economia turistica, quella di Murta Maria, eppure ancora così bistrattata, lasciata indietro: l’impegno e la tenacia del comitato sta nel rivendicare giustizia per una zona in cui tanti hanno investito, e che pretende legittimamente i servizi essenziali; la partita è aperta e sarà forse l’opera della magistratura a segnare un punto di svolta, ma se fosse, sarebbe un amaro ribaltamento, che rimarca ancora una volta l’assenza assordante delle amministrazioni.