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Cronaca

Mozione Olbia.it, Marella Giovannelli: "censura grave, è boomerang"

Mozione Olbia.it, Marella Giovannelli:
Mozione Olbia.it, Marella Giovannelli:
Angela Galiberti

Pubblicato il 03 April 2018 alle 20:12

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"Rassegnazione, indifferenza,abitudine, quieto vivere, soggezione: se s’imbocca questo percorso ci si ritrova tutti menoliberi e meno evoluti. E si creano dei precedenti".

Olbia, 03 aprile 2018 - Domani pomeriggio, presso l'aula consiliare di Poltu Cuadu, verrà discussa la mozione sull'esclusione di Olbia.it dalla mailing list del Comune di Olbia. Un fatto grave, questo della "censura" operata contro la testata giornalistica olbiese, che secondo la giornalista freelance olbiese Marella Giovannelli rappresenta un fatto gravissimo e un potenziale boomerang.

"Oggi per me solo l’idea di poter calpestare la libertà di manifestazione del pensiero e il dirittodi critica è inutile e assurda - spiega la giornalista Marella Giovannelli, punto di riferimento nel settore culturale olbiese -.Si tratta di un valore centrale della Costituzione sancito dall'articolo 21 che garantisce a ogniindividuo la facoltà di divulgare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzodi diffusione, cioè di poter liberamente comunicare con i propri simili.Il principio della libertà d’informazione è ribadito anche dall’ articolo 19 della «Dichiarazioneuniversale dei diritti dell’uomo» (adottata dall’Assemblea generale dell’ONU il 10 dicembre1948) nel quale si riconosce ad ogni individuo il diritto di ricercare informazioni e notizieservendosi di qualsiasi mezzo".

Giovannelli va oltre ed entra nel cuore della questione: "Se poi si vuole derubricare il “caso Olbia.it” a una diatriba personale, il provvedimento èaltrettanto indifendibile perché la testata oggetto di una discriminazione così pesante sia dalpunto di vista sostanziale che simbolico, (eliminata dalla mailing list del Comune) è comunqueun organo di informazione che dà voce alla comunità intesa come insieme di singoli individui,ognuno dei quali è dotato di autonomia di pensiero".

"Quello del giornalista dovrebbe essere unmestiere libero da qualsiasi ricatto: economico, politico, culturale - ribadisce con forza Marella Giovannelli -. Fa riflettere ciò chescriveva il pensatore liberale Benjamin Constant nel periodo buio della restaurazionefrancese:Con i giornali, a volte c'è disordine; senza di loro, c'è sempre schiavitù”.Un segnale sulla portata dell’assurdità di questa specie di “editto” bulgaro in salsa olbiese stanella posizione forte presa dall'Ordine dei Giornalisti della Sardegna e dall'AssociazioneStampa Sarda. Giustamente stanno dimostrando grande attenzione e sensibilità anche perchépeggio della censura, c’è solo la rassegnazione alla censura".

La giornalista olbiese, la cui sensibilità professionale e umana è ben nota, sottolinea anche il rischio che si corre a soprassedere su quanto successo, magari attirati dal quieto vivere o da altro. "Rassegnazione, indifferenza,abitudine, quieto vivere, soggezione: se s’imbocca questo percorso ci si ritrova tutti menoliberi e meno evoluti. E si creano dei precedenti che, peraltro, tendono velocemente asbiadirsi - continua -. Mi riferisco, per esempio al film "La trattativa" di Sabina Guzzanti, la cuiproiezione, già programmata a Olbia, fu vietata dal sindaco Nizzi nel luglio 2016. Inquell’occasione il primo cittadino dichiarò “Le critiche non mi interessano, mi interessamoltodi più l’onore mio e del mio partito”. A me pare, invece, un punto d’onore ben più altogarantire la libertà di pensiero e il diritto di critica che sono le fondamenta della democraziaperché assicurano autonomia di giudizio in ogni cittadino e nell’opinione pubblica".

Infine, una domanda accompagnata da una riflessione: "L’alternativa quale sarebbe, il pensiero unico ed egemone? Credo che la storia abbia già dettotutto al riguardo e la censura oggi ha solo il potere di un boomerang".