Wednesday, 24 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Moria Cozze: Nizzi pronto per calamità naturale "una volta ricevuta la documentazione"

Moria Cozze: Nizzi pronto per calamità naturale
Moria Cozze: Nizzi pronto per calamità naturale
Angela Galiberti

Pubblicato il 22 August 2018 alle 19:46

condividi articolo:

Olbia, 22 agosto 2018 - Dopo aver rifiutato di incontrare il Consorzio Molluschicoltori Olbia, il sindaco Settimo Nizzi ha affidato ai social network il resoconto dell'incontro con i mitilicoltori "dissidenti". Un incontro che il sindaco di Olbia ha definito "sereno".

La riunione di oggi era molto importante poiché all'ordine del giorno vi era la richiesta di attivazione di calamità naturale effettuata dal CMO, guidato dal presidente Mauro Monaco, che riunisce tutte le cooperative del settore e che detiene la titolarità delle concessioni demaniali.

La scelta del Sindaco di non voler incontrare il Consorzio ha creato una sorta di "spaccatura" all'interno dei mitilicoltori: una parte (circa 12 cooperative) si è schierata con l'ente consortile e con il presidente Monaco, abbandonando così il Municipio e ponendo un veto incrociato; un'altra parte ha scelto di salire in sala giunta e di dialogare con il primo cittadino per raccontare le enormi difficoltà vissute a causa delle alte temperature del golfo che hanno ucciso le cozze vanificando gli sforzi di questa annata.

"Dal sereno confronto è emersa la necessità di un continuo coinvolgimento nello sviluppo delle attività portuali a garanzia della categoria - scrive Nizzi sulla sua pagina facebook ufficiale -.Una volta ricevuta la documentazione con i dati ufficiali da parte della Assl e della Direzione Marittima di Olbia, mi sono impegnato a proclamare lo stato di calamità naturale".

Dunque, il sindaco si è detto pronto a dichiarare la calamità naturale, ma solo dopo aver ricevuto la documentazione ufficiale della Assl Olbia e della Direzione marittima. Questi documenti arriveranno in tempo?

Si capirà nei prossimi giorni, anche perché in teoria il Sindaco potrebbe chiederla in autonomia senza aspettare una segnalazione e dunque, in teoria, facendo ripartire da zero il termine dei 10 giorni che scadrà lunedì 27 agosto.

È la delibera51/20 del 24.9.2008, intitolata "Disciplina relativa all’iter procedurale ai fini dell’accertamento dei danni derivantida calamità naturali o eventi eccezionali e da avverse condizioni atmosferiche.Modifica deliberazione n. 49/16 del 28.11.2006 - Nuove direttive di attuazione", a normare la richiesta di calamità.

Al punto 2, denominato "Adempimenti dei Comuni" si legge:
  • L’Amministrazione comunale sul cui territorio si è verificato un danno alle aziende agricole in conseguenza di calamità naturali, eventi eccezionali o avverse condizioni atmosferiche (di seguito “eventi calamitosi”) avvia il procedimento amministrativo segnalando al Servizio territoriale di ARGEA competente per territorio l’evento dannoso entro e non oltre 10 giorni dalla sua conclusione.
  • Tale adempimento consente ai Servizi territoriali di ARGEA la tempestiva organizzazione dei rilevamenti e l’elaborazione della scheda tecnica con l’ipotesi di intervento che deve essere avviata al Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) entro il termine di 20 giorni dalla cessazione dell’evento.
  • Gli imprenditori agricoli e le loro organizzazioni di rappresentanza che intendono denunciare idanni subiti dalle aziende agricole per effetto di eventi calamitosi, lo fanno presso il Comunecompetente per territorio che integra le denunce pervenute e opera nei termini delle presentidirettive.
  • L’Amministrazione Comunale tuttavia, in caso di eventi di particolare gravità o vastità territoriale, opera anche in mancanza di denunce da parte di privati.
  • La segnalazione avviene con atto amministrativo a firma del dirigente responsabile o di un suosostituto o delegato, attraverso la scheda di cui all’allegato 1A, il cui contenuto è conforme alledirettive ministeriali, previo un esame di massima dell’ammissibilità all’intervento statale del dannosegnalato, principalmente in ordine all’assicurabilità dello stesso.

Come si legge nel documento, disponibile on line sul sito della Regione Sardegna, la richiesta di calamità fatta dal Comune deve contenere le seguenti informazioni:

1) Indicazione del periodo: data di inizio e fine dell’evento; 2) Indicazione del tipo di evento; 3) Indicazione delle località interessate all’evento; 4) Indicazione del tipo di danno (produzioni, strutture e scorte); 5) In caso di danni alle produzioni, indicazione delle colture colpite; 6) Indicazione di uno o più referenti coi rispettivi recapiti, incaricati di fornire supporto airilevamenti dei tecnici regionali.

Qui sotto la scheda citata dal documento regionale.