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Olbia, Monumenti Aperti: un successo clamoroso di passione e gioventù

Olbia, Monumenti Aperti: un successo clamoroso di passione e gioventù
Olbia, Monumenti Aperti: un successo clamoroso di passione e gioventù
Angela Galiberti

Pubblicato il 07 May 2018 alle 14:26

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Olbia, 07 maggio 2018 - La passione più pura negli occhi e la voglia di condividere con gli altri una scoperta: quella che Olbia, tutto sommato, è molto più di una bella spiaggia e un aperitivo sul mare, ma anche un vero e proprio piccolo scrigno di tesori nascosti e storie da mille e una notte impossibili da dimenticare.

Con questa consapevolezza (e qualche sogno nel cassetto in più) è stata archiviata l'edizione 2018 di Monumenti Aperti: l'evento culturale regionale organizzato da Imago Mundi che a Olbia, grazie alla sapiente guida dell'Assessorato alla Cultura del Comune olbiese guidato da Sabrina Serra, è stato coordinato da un raggruppamento di scuole olbiesi coordinate a loro volta dal Liceo Classico "Gramsci" e dalla sua docente, nonché archeologa, Letizia Fraschini.

Oltre duecento giovani di tutte le età (dai più grandicelli ai bambini delle elementari) hanno vestito i panni delle guide turistiche e hanno descritto a migliaia di persone una serie di siti storici e archeologici con dovizia di particolari e tanta passione.

La prima giornata: il maltempo non ferma la cultura. Sabato 5 maggio maggio, a causa del maltempo, sono state annullate le visite ai siti archeologici e tutto è stato concentrato nel Museo Archeologico di Olbia che è diventato il cuore di Monumenti Aperti tra laboratori per bambini e famiglie, concerti, visite guidate ed esibizioni. Nonostante le nubi e la pioggia, al Peddone sono passate circa 1350 persone: un vero record, considerata l'allerta meteo che rischiava di danneggiare pesantemente l'evento. Così, però, non è stato e ciò ha resto felicissimi soprattutto i ragazzi e le famiglie coinvolte nel progetto: i veri protagonisti della manifestazione. Da segnalare anche il coraggio di tanti studenti delle superiori che, nonostante il maltempo e lo stop sancito dall'organizzazione, si sono presentati nei siti archeologici cittadini di loro spontanea volontà per onorare Monumenti Aperti e gli eventuali visitatori che avessero voluto sfidare le intemperie.

La seconda giornata: un successo clamoroso. Sempre a dispetto delle previsioni meteo, che davano pioggia e criticità ordinaria per rischio idrogeologico e idraulico, la giornata è stata letteralmente benedetta da un sole caldissimo e una leggera brezza che ha spazzato via le nubi per tutto il giorno, regalando alla città un bellissimo (e agognato) cielo azzurro. Grazie a questi ingredienti favorevoli, Monumenti Aperti ha sbancato oltre ogni previsione: nei quindici siti archeologici messi a disposizione dall'organizzazione sono transitate centinaia e centinaia di persone. (I numeri ufficiali totali non sono ancora stati resi pubblici, ma si preannunciano esplosivi.)

Gli studenti: il futuro radioso di Olbia. A destare meraviglia e ammirazione, oltre ai siti archeologici, sono stati soprattutto gli studenti olbiesi. I ragazzi, piccoli e grandi, per affrontare il loro ruolo di guida turistica hanno dovuto studiare in modo approfondito la storia della città e quella del sito a loro assegnato. Un lavoro certosino che ha visto impegnati sia i referenti scolastici sia l'archeologa Fraschini, referente scientifica del progetto. A colpire, nella loro esposizione, la passione trascinante ma anche la loro proprietà di linguaggio, l'esposizione in un italiano corretto e scientificamente apprezzabile, il tentativo di rispondere sempre a ogni domanda degli interlocutori. Emozione pura che si è riversata nei commenti entusiasti dei visitatori e nei complimenti che i coordinatori hanno ricevuto. E' da sottolineare che ai monumenti si sono avvicinati anche molti turisti di nazionalità straniera che hanno potuto godere di una visita in lingua, sempre fornita dagli studenti: un ottimo biglietto da visita per la città.

Siti archeologici e storie indimenticabili. La storia olbiese ha sicuramente un grandissimo fascino, benché sia per lo più nascosta sotto il piano di calpestìo stradale. A destare molta curiosità, tra i vari siti messi a disposizione, è stata sicuramente la cisterna monumentale di età romana presente nei sotterranei della Locanda del Conte Mameli: la cisterna, debitamente restaurata, fa parte della Locanda e viene utilizzata per alcuni servizi relax dell'azienda. Un altro particolare che ha affascinato i visitatori e che si ritrovava più e più volte nel racconto storico dei ragazzi è la vicenda di Claudia Atte: la schiava di Nerone divenuta liberta, ma soprattutto amante dell'imperatore che fu costretta all'esilio a Olbia a causa del matrimonio con Poppea. A Olbia, Atte - grazie a Nerone - ebbe grandi latifondi e una fabbrica di laterizi che produceva anche tegole. Le stesse tegole, marchiate con il suo nome, che sono state trovate nella Necropoli di San Simplicio e che si possono tutt'ora ammirare.

Gli eventi collaterali: fonte di sapere e di riflessione. Tanti gli eventi collaterali programmati per l'edizione del 2018 di Monumenti Aperti grazie alla collaborazione con una miriade di associazioni olbiesi e non: Archivio Mario Cervo, Larathanos, Olbia Experience, Vespa Club, Sardinia Romana, Voes, Insula Felix, Canyoning Gallura, Sas Janas, Argonauti, Bucalot's Groove. Le associazioni hanno dato vita a iniziative di vero pregio e di grande interesse: dai concerti alle passeggiate ecologiche, passando per il giro in Vespa, il trekking, le cartoline storiche olbiesi e le mostre.

Due le menzioni particolari, se non altro per la specificità delle iniziative. La prima a Larathanos e in particolare al dottor Gian Battista Faedda che ci hanno trasportato attraverso un viaggio molto particolare e affascinante nel mondo della musica attraverso l'iconografia. Un viaggio che ha portato anche alla (ri)scoperta di tradizioni musicali dimenticate e a strumenti che, spesso, i giovani non hanno mai visto né sentito. Poi ecco gli Argonauti con una mostra fotografica realizzata in collaborazione con la Soprintendenza intitolata "A Olbia dove scavi, scavi": il racconto fotografico di anni e anni di cantieri e scoperte archeologiche, alcune delle quali poco conosciute. Un patrimonio incredibile di immagini, molto più ricco di quello selezionato per Monumenti Aperti, che meriterebbe - a nostro umile avviso - una mostra permanente con delle gigantografie nel cuore della città.