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Cronaca

Mele lascia la presidenza del Movimento Omosessuale Sardo dopo 20 anni

Mele lascia la presidenza del Movimento Omosessuale Sardo dopo 20 anni
Mele lascia la presidenza del Movimento Omosessuale Sardo dopo 20 anni
Olbia.it

Pubblicato il 18 September 2012 alle 11:08

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Dopo vent’anni Massimo Mele lascia la presidenza del Movimento Omosessuale Sardo. Mercoledì 19 Settembre alle 20, assemblea straordinaria al C.C.S. Borderline in via Rockfeller 16/c, per decidere chi porterà l’associazione GLBT sassarese fino all’assemblea generale prevista per Gennaio-Febbraio 2013.

Vent’anni sono trascorsi da quando a Sassari nasceva il Movimento Omosessuale Sardo. Era il Gennaio 1992 e, da allora, la nostra città è cresciuta, aprendosi a realtà che prima non aveva nemmeno considerato.

Sicuramente è cambiata la qualità della vita di gay, lesbiche e trans che, grazie all'esistenza del MOS, sono riusciti a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé, così come il resto delle e dei cittadini, per i quali, oggi, l'omosessualità e la transessualità non sono più dei taboo, così come la diversità in generale. Vent’anni di attivismo ininterrotto grazie alla presidenza di Massimo Mele che è riuscito a traghettare il MOS attraverso i periodi fisiologici di stanca a i naturali ricambi generazionali. Una storia politica e umana che si intreccia in modo forte a quella dell’associazione.

Una dirigenza che ha caratterizzato l’associazionismo sassarese GLBT, in modo assolutamente peculiare, un lavoro mai ghettizzante che ha fatto sì che gay, lesbiche e trans fossero protagonisti attivi della storia politica e culturale di Sassari e della Sardegna, ma non solo.

Nel 1996 da circolo Arcigay diventa associazione indipendente e prende il nome di Movimento Omosessuale Sardo, che ben rappresenta i principali fronti d'impegno, sia a livello politico, movimento e non più “associazione corporativa” come Arcigay, sia a livello geografico, dove il territorio sardo diventa il proprio orizzonte di riferimento. Nello stesso anno nasce il circolo Arci Borderline che, sempre sotto la presidenza di Massimo Mele, diventa una vera e propria fucina culturale e di culture.

Compagnie teatrali, musica, cinema, spettacolo, laboratori, seminari e l’elenco potrebbe continuare all’infinito insieme alle centinaia di persone che hanno animato quel luogo rendendolo determinante per la città. Ma questo non evitò al Borderline la sua chiusura dalla magistratura nel 2004. Un duro colpo e la sottrazione di uno spazio fondamentale che non hanno impedito però all’associazione sassarese di creare nuovi spazi di autodeterminazione.

Nel 2006, Mele lancia il “Queer Party” con il sottotitolo chiaramente definitorio di feste multisessuali e multietniche, un appuntamento che arriva, quest'anno, alla settima stagione di vita. Intanto all’interno del movimento GLBT sardo si moltiplicano le analisi e l’impegno.

Nel 2001 il Borderline è sede del comitato sardo contro il G8, di cui Mele è uno dei portavoce, che porterà a Genova più di 200 persone da tutta la Sardegna. Nel 2002, dopo essere stato arrestato, in Palestina, dai militari israeliani mentre consegnava i medicinali raccolti a Sassari attraverso una campagna promossa dal MOS e il Borderline, Massimo Mele promuove, al SFE di Firenze, “Queer for Peace”, rete internazionale gay, lesbica e trans contro la guerra. Il progetto coinvolge molte realtà GLBTQ italiane e straniere e sfocia in diversi progetti di collaborazione internazionale con la Palestina in cui per 7 anni vengono svolti workshop e incontri.

Intanto sulla scena europea continua il dibattito sulle unioni omosessuali e il MOS rende attuale la lotta sui diritti civili in Sardegna promuovendo un comitato di raccolta firme e una campagna informativa sulle Unioni Civili che, in questi ultimi anni, ha portato all’approvazione del registro delle unioni civili in diversi comuni sardi compresi quelli di Sassari e Cagliari. Un impegno a trecentosessanta gradi quello di Mele che non sfugge alla partecipazione politica e che lo vede tra i promotori della lista civica “Liberiamo Sassari” per le lezioni comunali del 2005.

Risulta difficile riassumere la storia politica di Massimo Mele, che si intreccia in maniera indelebile al movimento GLBT in Sardegna. Una presidenza relativamente lunga quella del Mele, un impegno costante che ha permesso al MOS di assestarsi come realtà fondamentale nel territorio raggiungendo i venti anni di età. Proprio questo traguardo porta con sé le dimissioni irrevocabili che verranno concretizzate nell’assemblea straordinaria, aperta a tutti e tutte, di mercoledì 19 Settembre alle 20 al CCS Borderline, dove verrà indicata la dirigenza provvisoria che porterà il MOS all’assemblea generale di Gennaio 2013.

Dimissioni, quelle del Mele, che dimostrano ancora una volta un forte senso di responsabilità verso l’associazione, per sostenere un ricambio generazionale e l’emergere di nuove personalità. Se in questi anni gay, lesbiche e trans, grazie al lavoro del MOS, sono riusciti a raggiungere una visibilità sconosciuta negli anni novanta nella nostra città, oggi sono chiamati ad assumersi nuovi impegni e maggiori responsabilità nell’associazione per portare avanti, oltre alla politica ed alla cultura, tutti quei servizi che hanno reso l'associazione indispensabile negli anni, come il telefono amico, il counseling, l'assistenza legale ecc.

Un rinnovamento di persone e pratiche politiche nella guida del MOS risulta necessario perché si possa continuare a portare avanti le rivendicazioni di gay, lesbiche e trans così come queste si sono modificate nel tempo.