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Pubblicato il 30 November 2015 alle 13:31
Olbia, 30 Novembre 2015 - Niente taglio del nastro, domani, per il Mater Olbia. Questa è forse la notizia più importante, perché su quell'ospedale si riversano migliaia di sperenze: le speranze di chi cerca un lavoro e le speranze di chi cerca una cura. Il servizio di Telemedicina, per quanto importante e fondamentale, non è la stessa cosa di un reparto come poteva essere quello di pediatria. Il motivo di questo "ritardo", rispetto agli annunci fatti nei mesi scorsi, sta nella struttura che non è ancora pronta. Su questo tema, cioè sugli spazi, è intervenuto il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, presente alla conferenza stampa di questa mattina. Giovannelli, che sulla sua pelle ha vissuto cosa significa non avere servizi sanitari fondamentali, ha voluto lanciare quella che potremmo definire la soluzione definitiva ai problemi "cantieristici". Problemi che, bisogna ricordare, alimentano con forza quel fiume carisco "anti-Mater" che scorre sotto la superficie della politica gallurese (e non solo).
"La Telemedicina, se organizzata con il coinvolgimento dei medici di base, è un'iniziativa valida - dice Gianni Giovannelli, rivolgendosi a Lucio Rispo e Francesco Rocca -. Sollecito, però, la definizione del rapporto tra la Asl e la Qfe, affinché gli spazi vuoti del Giovanni Paolo II possano essere utilizzati dal Mater Olbia per attivare in tempi brevissimi servizi fondamentali che il territorio aspetta da tempo. Penso all'Emodinamica, ad esempio,ma anche ad altre specialità che qui mancano. La mancanza di spazi non deve essere un alibi. La Asl offre questa possibilità. C'è solo da trovare un accordo".
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