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Mater Olbia, Cgil attacca: perché non ci si scandalizza dei fondi ad altre cliniche private?

Mater Olbia, Cgil attacca: perché non ci si scandalizza dei fondi ad altre cliniche private?
Mater Olbia, Cgil attacca: perché non ci si scandalizza dei fondi ad altre cliniche private?
Olbia.it

Pubblicato il 04 July 2019 alle 15:51

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Olbia, 04 luglio 2019 - Le reazioni a quanto è avvenuto ieri in Regione con il "blocco" dei fondi al Mater Olbia continuano: a parlare, ora, è la Cgil Gallura attraverso la sua segretaria territoriale Luisa Di Lorenzo.

Il sindacato gallurese è molto preoccupato per quanto è avvenuto ieri su iniziativa del consigliere regionale gallurese Dario Giagoni (Lega).

"Consideriamo questo atteggiamento frutto di improvvisazione, che si presta ad essere letto come l’ennesimo attacco, probabilmente in ossequio a interessi lobbistici, contro le legittime aspirazioni del territorio gallurese, che rincorre da anni una dotazione di servizi di cui è ancora ingiustamente privo", afferma la segretaria territoriale Luisa Di Lorenzo.

"La posizione della Cgil gallurese e sarda è sempre stata molto chiara: come il San Raffaele prima, oggi il Mater Olbia è importante perché offrirà alla Gallura e alla Sardegna elevati standard di assistenza sanitaria e perché i suoi servizi non sono concorrenti ma complementari con quelli della sanità pubblica", spiega la Cgil Gallura.

Il Mater, secondo il sindacato, "colmerà carenze storiche nel territorio e aggiungerà specialità mancanti, utili a riequilibrarne gli indici di dotazione essenziale, largamente al di sotto della media; unirà alle prestazioni per le non acuzie, di cui c’è molto bisogno, attività di ricerca e sperimentazione di avanguardia; contribuirà ad alleviare le lunghe attese per visite e prestazioni agli utenti dato che aumenta l’offerta sanitaria, con servizi aggiuntivi i quali non hanno determinato nessuna riduzione dell’offerta pubblica, che complessivamente cresce rispetto a quella disponibile, nel territorio e in quelli limitrofi".

"La nascita e l’operatività del Mater Olbia è poi importantissima per le stesse finanze regionali, poiché contribuirà ad abbattere la mobilità passiva, costosissima, cioè i viaggi dei pazienti sardi e dei loro familiari verso altri ospedali della Penisola, soprattutto verso le regioni ricche del Nord, ai quali sono costretti per curarsi adeguatamente", continua Di Lorenzo.

"Viceversa, al Mater Olbia potrebbero trovare ospitalità per le cure in Sardegna pazienti provenienti da altri territori, rinforzando e non indebolendo le casse della Regione, sia per i notevoli flussi turistici che si registrano in Gallura, sia per le eccellenze che la Casa di cura è in grado di offrire", prosegue il sindacato.

La Cgil Gallura ricorda che il progetto Mater Olbia è di altissimo livello e che, a pieno regime, troveranno occupazione direttamente e indirettamente oltre 1500 persone.

"Questo forse segna una grande differenza rispetto ad altri servizi privati convenzionati, spesso soltanto parassitari, figli di logiche clientelari, e spesso gestiti in modo fallimentare,che scaricano sulle spalle dei lavoratori e comunque sulla collettività regionale i costi della loro malagestione", specifica Luisa Di Lorenzo.

E poi, la stoccata contro il doppiopesismo esistente in Sardegna contro il Mater Olbia e a favore di tante altre cliniche private.

"Troviamo strano che vi siano voci capaci di definire “una scelta sconsiderata” il finanziamento al Mater Olbia, che però non si levano scandalizzate quando altre strutture private attingono alle risorse pubbliche per ripianare i loro bilanci fallimentari che hanno fatto vittime tra i lavoratori. Questo, forse, dimostra la pervasività di quelle spinte lobbistiche tutte protese alla difesa di interessi rilevabili soprattutto a Cagliari e Sassari, e altrove, che si sentono, chissà perché, minacciati dal Mater Olbia", afferma con forza la segreteria territoriale.

"La Cgil non ha mai coltivato posizioni di retroguardia ideologica, che taluno a volte esprime, a titolo personale, perché sappiamo che ciò che fa la differenza sono la correttezza e completezza delle condizioni di accreditamento dei presidi privati che contribuiscono a garantire servizi per la salute pubblica, e la vigilanza sulla qualità e trasparenza delle prestazioni erogate, a tutela dei cittadini. A queste devono sottoporsi tutti coloro i quali vogliono concorrere a realizzare obiettivi di interesse generale: si sta dentro il quadro delle regole e discipline sancite dalle politiche pubbliche, oppure si sta fuori.La Sanità ha bisogno di certezze e non di improvvisazione", conclude Luisa Di Lorenzo.