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Maria Rocca: 24 anni all'insegna del Rock and roll

Maria Rocca: 24 anni all'insegna del Rock and roll
Maria Rocca: 24 anni all'insegna del Rock and roll
Patrizia Anziani

Pubblicato il 14 August 2016 alle 13:46

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[caption id="attachment_64705" align="alignnone" width="960"]13939441_10154024660043073_68207283740599107_n La band "Fronte del porto"[/caption]

Olbia, 15 agosto 2016 -"Maria Rock", così è stato scherzosamente ribattezzato il quartiere di Maria Rocca dove ormai da 24 anni si celebra la serata all'insegna del rock più attesa dell'estate. Il primo sabato di agosto infatti, nel giardino alberato di casa Degortes fin dal mattino presto si avvicendano, in un via vai operoso, amici fraterni e fedeli collaboratori di questa festa della musica in salsa olbiese. La veranda viene sapientemente allestita con casse, microfoni e tutto ciò che serve per realizzare un buon concerto all'aperto. Non mancano gli inviti rigorosamente personali, cartacei o su Facebook, le carinissime ed esclusive magliette ricordo, il presentatore della serata. A sinistra del palco, realizzato nella veranda di casa, viene allestita una grande tavolata dove vengono offerte al palato ogni genere di leccornie, piatti caldi e freddi, cozze, buon vino, dolci e liquori. Insomma chi riesce a partecipare a questa bellissima festa estiva non va via deluso: troverà tanti cari amici, ascolterà buona musica all'aperto in un posto esclusivo gustando buon cibo preparato da chi di volta in volta si offre per onorare gli infaticabili organizzatori. Senza dimenticare che da qualche anno viene allestito un bellissimo parco giochi per i più piccini. Olbiachefu ha deciso di intervistare il padrone di casa Giovannino Degortes, ideatore di questa sana follia estiva capace di superare alluvioni, crisi economiche e di valori.

Giovannino, innanzitutto vogliamo sapere come è nata questa idea unica nel suo genere, unica soprattutto perché ormai può considerarsi la festa del quartiere di Maria Rocca.

È nata perché con gli amici avevamo ancora voglia di rock 'n' roll, ma non potevamo girare per i locali, e allora decidemmo di dare voce a chi voleva suonare, a chi non aveva possibilità di farlo in modo semiprofessionale. Qualche volta però per nobilitare l'avvenimento abbiamo chiamato band illustri JollyRogers, Frizzanti, Breakin Down, Sole Rosso, L'immagine del Liscio, Marino Derosas, S-Band-Ende, il Maestro Puxeddu, I Beatnicks 65, Tinto Brass. Io e gli amici che mi danno una mano facciamo parte di un'associazione no profit, la "frades blues".

Infaticabile organizzatore con tua moglie Aurelia, ma anche membro storico della band Fronte del porto, chi è nata prima, la band o la festa?

Prima è nata la festa poi abbiamo deciso di formare una band stabile.

Attualmente chi sono i membri della tua band?

Oltre me Peppino Eretta, Paolo Scugugia, Matteo Deiana, Tonio Deiana, Antonello Zuddas, Antonello Degortes, Selene e Pinuccia Degortes, ci vediamo tutti i sabati per provare e tutti gli anni cambiamo repertorio.

Quest'anno abbiamo visto un bambino di sette anni suonare molto bene le congas, quanti sono i giovani che in tutti questi anni siete riusciti a coinvolgere con la musica?

In questi 24 anni abbiamo avuto 59 persone che hanno suonato per la prima volta qui, 633 presenze di musicisti, e in tutto 103 gruppi, tieni conto che qualcuno si è esibito più volte,ma non suoniamo solamente, a più riprese abbiamo letto e commentato poesie con i professori Marco Navone, Tino Scugugia e Agostino Amucano, e abbiamo anche proiettato dei film degli anni Venti e dei documentari.

Il ricordo più buffo di tutti questi anni

Il ricordo più buffo è stato quando il sindaco Giovannelli ha inaugurato i lavori di un tratto della ferrovia che passava proprio nel mio giardino, era un pezzo di cabaret che avevano organizzato Tore Spano e Ottavio Cocco.

Quello più triste

Quando il giorno dopo ti accorgi che manca qualcosa da casa.

Il più bello

È stato quando hanno organizzato, a mia insaputa, la proiezione di un documentario sulla mia famiglia, naturalmente era tutto inventato, ma le foto erano vere e mi ha fatto piacere.

Il momento più strano invece è stato quando venne il sindaco Uggias il giorno che diede le dimissioni, il giorno dopo sul quotidiano, un giornalista si chiedeva dove fosse finito il sindaco: noi lo sapevamo...

©Patrizia Anziani

[caption id="attachment_64704" align="alignnone" width="714"]13924831_10207394210950073_7843254968256575180_n Locandina della ultima edizione della festa[/caption]