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Cronaca

Longevità ed Expò: la Camera di Commercio alla ricerca delle eccellenze

Longevità ed Expò: la Camera di Commercio alla ricerca delle eccellenze
Longevità ed Expò: la Camera di Commercio alla ricerca delle eccellenze
Olbia.it

Pubblicato il 28 March 2015 alle 16:45

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Sassari, 28 Marzo 2015 - Cinque giorni per una spedizione che per molti vale quasi un secolo di vita. Obiettivo: scorpire anche i più piccoli segreti della longevità in Sardegna. E farli conoscere in prospettiva Expo. Questi i motivi che hanno spinto la Camera di Commercio del Nord Sardegna ad organizzare una missione di ricerca e promozione delle produzioni tradizionali di qualità della Sardegna con particolare attenzione agli aspetti salutistici e alle connessioni con i fenomeni di longevità estrema quasi unici nell’Isola. Resta forte il legame del territorio con le progettualità della Regione che a Milano punterà sulla qualità della vita dei territori isolani e in questo senso si muoverà anche l'incontro in programma lunedì 30 marzo, alle ore 9.00 nella sala convegni dell'Ente camerale interamente dedicato a questo tema. Si tratta di uno degli step iniziali - cui prenderanno parte imprese ed esperti - di avvicinamento alla grande manifestazione internazionale milanese. Per la Camera di Commercio, che negli anni scorsi ha attivato il progetto Radici Sarde su longevità e tipicità delle produzioni, si tratta di un momento interessante di confronto - in vista dell'Expo - su un argomento di sicuro appeal. Parallelamente, la spedizione e l’azione di promozione assumono un rilevo internazionale grazie al coinvolgimento dello scrittore, giornalista ed esploratore Dan Buettner, del National Geographic, e di una troupe di giornalisti della rete americana NBC.
 La spedizione ha avuto in questi giorni lo scopo di visitare e far conoscere al pubblico statunitense le così dette Zone Blu, le aree geografiche dove per motivi che gli studiosi stanno tuttora indagando, la percentuale di centenari e di ottanta/novantenni in salute ed attivi è molto più elevata che nei territori confinanti. In particolare, la spedizione attivata con l'assistenza tecnica di Smeralda Consulting & Associati, mira ad evidenziare sul campo il rapporto tra longevità, stile di vita e di alimentazione riscontrati nelle così dette zone blu. Come quelle della Sardegna, appunto. Cosa sono le ZONE BLU Il concetto di Zona Blu nasce dagli studi portati avanti, dagli inizi degli anni ‘90 dal medico nutrizionista Gianni Pes, dell’Università di Sassari e dal demografo Michel Poulain, dell’Università Cattolica di Louvain (Belgio).
Pes e Poulain hanno studiato la distribuzione demografica e le abitudini di vita ed alimentari dei centenari sardi, identificando con un pennarello blu (da qui il nome Zona Blu) le aree dove gli indici di longevità riscontrati erano più alti. Successivamente all’incontro tra Pes e Buettner il tema ha ottenuto un richiamo internazionale sempre più forte e ulteriori studi, portati avanti negli Stati Uniti da Buettner e dal suo staff di medici e ricercatori, hanno permesso di identificare altre 4 Zone Blu, ad Okinawa (Giappone), Ikaria (Grecia), nella penisola di Nicoya (Costa Rica) e presso la comunità di Loma Linda in California (USA). L'eccezionale proporzione di individui longevi in alcune aree della Sardegna ha suscitato grande interesse a livello internazionale soprattutto in quanto la loro presenza sembra sempre più legata a vari fattori ambientali, socioeconomici, antropologici e culturali nell'isola che potrebbero rappresentare un modello per il miglioramento della salute della popolazione in generale. La popolazione sarda, caratterizzata da un rapido processo di invecchiamento (indice di vecchiaia 2011: 158,6 contro una media italiana di 144,5, variazione complessiva 54,5% rispetto al 1999, la più elevata in Italia) si pone tra i paesi a più alta prevalenza di ultracentenari (Nord‐Europa, Francia, Giappone, Grecia, America Centrale) detenendo un primato mondiale riconosciuto e documentato da innumerevoli ricerche demografiche. Il fenomeno è più marcato in alcune aree dell'isola dove assume i caratteri di un "invecchiamento di successo" che trova origine in comportamenti virtuosi diffusi nella popolazione che in passato ha aderito in larga misura ad uno stile di vita salutare.
In quest'area è possibile entrare a contatto con persone anziane ben integrate nel contesto familiare e che godono di ottima salute sia fisica che mentale: da essi ed è possibile apprendere quei comportamenti virtuosi che consentono un invecchiamento "ben riuscito". Nel corso di questa esperienza che è davvero unica se paragonata a quanto è possibile nel resto del continente europeo è agevole prendere coscienza dell'importanza dei vari "fattori di longevità" i quali spaziano dal consumo di prodotti alimentari locali, spesso autoprodotti, e di alto valore nutrizionale, alla pratica di una sana attività fisica, costante tutta la vita e non di rado favorita dalle attività lavorative tradizionali, sia negli uomini che nelle donne. Gli anziani e i superanziani della Zona ad alta longevità sarda sono inoltre i testimoni viventi di tradizioni culturali che vanno riscoperte e valorizzate, e la cui conoscenza aiuta a imprimere e consolidare un forte senso d'identità nelle giovani generazioni, divenuto necessario in un mondo sempre più globalizzato. In ogni territorio il gruppo, affiancato da una troupe della televisione americana NBC, intervisterà e riprenderà i membri delle comunità locali durante le loro attività quotidiane, la cura dell’orto o degli animali, la preparazione dei pasti e delle pietanze tipiche, le interazioni sociali, alla ricerca del segreto della longevità. La troupe televisiva è guidata dalla giornalista Cynthia McFadden, che condurrà uno speciale sulla longevità e sulle abitudini alimentari dei centenari sardi durante la propria trasmissione televisiva, che ha un’audience di 20 milioni di spettatori al giorno. Il gruppo dei giornalisti del National Geographic, la più importante rivista di viaggi e turismo al mondo, al di là del già citato Dan Buettner, può contare sulla copertura fotografica di Gianluca Colla, fotografo di livello internazionale ed autore di numerosi reportages sulla vita nelle zone blu in altre parti del mondo, grande conoscitore ed appassionato della realtà sarda. Grande attenzione verrà dedicata alle abitudini alimentari dei centenari e alle tecniche di preparazione e al consumo dei prodotti alimentari di uso quotidiano, il pane, la pasta fresca, l’olio, il vino, i formaggi e le carni.
I prodotti tipici sono il veicolo principale per trasferire i valori della tradizione e dell’identità ai visitatori che vengono in Sardegna. La produzione tipica di un prodotto è quasi sempre portata avanti da piccole o micro imprese, gestite a livello familiare ma in possesso di una grande ricchezza di manualità, saper fare ed esperienza. Questi fattori non possono essere associati ad una produzione su scala industriale ma risiedono nei piccoli produttori, dove il trasferimento delle conoscenze e delle tecniche di lavorazione, che sono proprie in quanto native del territorio, è strettamente intergenerazionale.