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Cronaca

L'olbiese d'adozione Mascitelli pronto per nuove sfide d'alta montagna

L'olbiese d'adozione Mascitelli pronto per nuove sfide d'alta montagna
L'olbiese d'adozione Mascitelli pronto per nuove sfide d'alta montagna
Laura Scarpellini

Pubblicato il 16 January 2020 alle 19:58

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Olbia, 16 gennaio 2020 -L'irrefrenabile passione per le grandi sfide d'alta quota e la voglia di nuove avventure, già stanno prendendo sempre più spazio nelle giornate di Ernesto Macera Mascitelli.

L'alpinista olbiese d'adozione reduce dalla grande impresa che lo ha portato a confrontarsi con il massiccio dell'Everest, ora è pronto per progettare nuove avventure.

L'incontro che abbiamo avuto con lui è stato molto emozionante e veramente interessante sotto il profilo sia sportivo, che umano.

"Il mio viaggio è stato caratterizzato da cambi di programma e defezioni durante la salita. La spedizione iniziale prevedeva 35 elementi ma poi sulla vetta siamo giunti io e il mio accompagnatore sherpa. Certo è che il destino ha riservato diverse sorprese per me. Una valanga notturna ci ha seppellito il nostro campo base, ed è stato solo per una serie di coincidenze che non siamo rimasti coinvolti sotto metri di neve.Il conseguente cambio di percorso poi ci ha messo a confronto con pareti di ghiaccio non previste, misurandoci così con la natura e con noi stessi ancora una volta".

International Gargapurna Expedition 2019 è stata una spedizione sul tetto del mondo, ma anche un viaggio che ha fatto incontrare al nostro Mascitelli tutto quel brulicare dall'altra parte dell'emisfero.

"Kathmandu mi ha profondamente segnato. Una metropoli in cui si vive avvolti nell'inquinamento, costretti a vivere con le mascherine.La presenza degli italiani che fanno business è impressionante, ci si trova il napoletano che da anni vive sfornando pizze come se fosse a Napoli, o chi da Bolzano ci si è trasferito inventandosi il lavoro di guida e di operatore turistico specializzato. Il grande indotto che ne ricava il governo locale dallo sfruttamento delle montagne è impressionante. L'inquinamento ambientale è già dietro l'angolo. Se ci sono spedizioni come la mia che è stata definita Green, ve ne sono numerose che di certo non lasciano un buon ricordo di se al proprio passaggio. La mia premura è stata quella di raccogliere tutti i nostri rifiuti inevitabilmente prodotti durante i nostri massacranti giorni di scalata. Non è difficile scorgere anche in lontananza cumuli di rifiuti ormai stabilmente arroccati sui ghiacciai. Una presenza toccante, quasi quanto quella delle sagome dei cadaveri degli alpinisti lasciati lì".

Ma c'è un'aspetto che ha segnato il nostro alpinista, forse più dell'impresa stessa: "Alla fine di tutto questo sforzo fisico e mentale, sono sempre dell'idea che lo scalatore raggiunga i suoi obiettivi sempre al 50% con il fisico e ol 50% con la sua testa, ero davvero distrutto. Però ho raccolto le mie forze con uno sforzo sovrumano per compiere un'alto tragitto. Altrettanto importante e impegnativo. Mi sono recato in un villaggio per consegnare personalmente gli aiuti umanitari che avevo meditato da tempo di portare a quei popoli così bisognosi di tutto. L'esperienza mi ha profondamente toccato, tanto che già sto pensando al mio prossimo viaggio. Tornerò in quei meravigliosi luoghi per portare altri aiuti e per dedicarmi in solitaria ad una scalata con il mio nuovo amico sherpa che ormai è divenuto una presenza importante nelle mie imprese".

" Dal mio viaggio ho tratto una sorta di film documentario. un diario giornaliero in cui racconto attraverso i video le conquiste e le grandi frustrazioni che hanno caratterizzato quei giorni circondato dal ghiaccio e dal freddo".

Appuntamento quindi al museo archeologico di Olbia il prossimo 26 gennaio alle ore 18.00 per rivivere con Mascitelli la sua storica impresa. Incontreremo l'alpinista e l'uomo che ha affrontato la montagna ma prima di tutto se stesso. Ci farà conoscere sia il suo viaggio all'insegna della sfida ma anche il suo grande essere solidale.

Potremo emozionarci con i suoi traguardi di grande sportivo e guardare attraverso il suo obiettivo digitale un mondo a noi così distante, fatto di panorami mozzafiato e imprese dettate dal suo grande cuore.