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Lo strano silenzio sul San Raffaele

Lo strano silenzio sul San Raffaele
Lo strano silenzio sul San Raffaele
Olbia.it

Pubblicato il 07 July 2012 alle 10:50

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“E’ inaccettabile la coltre di silenzio che è calata sul San Raffaele. Da diversi mesi a questa parte, del futuro di quello che doveva essere il fioreall’ occhiello della sanità olbiese e gallurese non si sa più nulla e il progetto di perfetta integrazione con la sanità pubblica previsto nel piano sanitario regionale, che avrebbe creato un polo di eccellenza, sembra essere stato dimenticato, se non accantonato del tutto”.

“Che intende fare la Regione da troppo tempo inerte sulla vicenda? Avremmo voluto risposte a quelle domande che non siamo riusciti a porre 10 mesi fa durante l’incontro pubblico voluto dalla Provincia insieme a tutti gli amministratori, sindaci, forze sociali e sindacali del territorio, al quale l’Assessore regionale alla Sanità non riuscì a partecipare per un impegno dell’ultimo minuto”.

Il Presidente della Provincia Olbia Tempio Fedele Sanciu commenta così lo strano silenzio calato sul San Raffaele.

“Anche la CommissioneSanità del Senato presieduta da Antonio Tomassini – prosegue - ha avuto le stesse difficoltà nel capire la posizione della Regione perché durante l’audizione prevista pochi mesi fa, lo stesso Assessore regionale alla Sanità, è stato nuovamente bloccato da impegni improvvisi”.

“Mi auguro che questo silenzio e questa riservatezza, che forse è relativa al fatto che si stanno portando avanti trattative riservatissime con enti e società leader a livello nazionale nel settore della sanità, portino buone notizie e anticipino il decollo della struttura. Da parte nostra abbiamo rispettato questo silenzio, lasciando lavorare chi era deputato a farlo però ora vogliamo risposte e soprattutto risultati perché i termini sono abbondantemente scaduti”.

“Sarebbe opportuno infatti che chiarisse ogni aspetto anche per evitare le dolorose migrazionidei pazienti verso altri poli sanitari della Sardegna e della penisola alla ricerca di quelle risposte che ancora qui non si è in grado di dare. E’ inaccettabile ripeto - conclude Sanciu - che una struttura che doveva essere all’avanguardia resti chiusa , sull’orlo dell’abbandono, proprio quando stava per essere completata. Non può e non deve diventare un’altra cattedrale del deserto”.