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Cronaca

Life Master Adapt sul Clima, Spano: la Regione Sardegna è impegnata in prima linea

Life Master Adapt sul Clima, Spano: la Regione Sardegna è impegnata in prima linea
Life Master Adapt sul Clima, Spano: la Regione Sardegna è impegnata in prima linea
Olbia.it

Pubblicato il 23 June 2018 alle 11:50

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Cagliari, 24 giugno 2018 - "Le città e gli insediamenti urbani sono sicuramente da annoverare tra i principali responsabili dei cambiamenti climatici ma sono anche i contesti territoriali che ne subiscono maggiormente gli effetti. Dobbiamo quindi essere pronti ad affrontare le sfide del clima secondo un approccio di governance che coinvolga tutti i livelli istituzionali, che abbracci le diverse politiche settoriali, e che raggiunga i territori rendendo partecipi cittadini, portatori di interesse e aziende. La Regione Sardegna è impegnata su questo fronte in prima linea attraverso il contributo a strategia e piano nazionale di adattamento". Così ha dichiarato l'assessora della Difesa dell'ambiente Donatella Spano nel suo intervento, al workshop nazionale "Resilienza per le città adattative: sperimentazioni per l'adattamento in ambito urbano" svoltosi a Milano quattro giorni fa e organizzato nell'ambito del progetto europeo Life Master Adapt, del quale la Sardegna è regione capofila. Nella mattinata del 20 giugno scorso il progetto è stato presentato dal referente per la Regione Giovanni Satta.

L'iniziativa, patrocinata da Fondazione Cariplo con la Città metropolitana di Milano e con il Politecnico di Milano, punta a integrare gli strumenti di governo e pianificazione delle città mettendo a sistema alcune delle sperimentazioni e dei progetti in corso in Italia sulle strategia di adattamento. L'esponente della Giunta Pigliaru e coordinatrice della Commissione Ambiente ha messo in evidenza le vulnerabilità urbane e i fattori di stress indotti dal mutamento climatico sulle le città: la scarsa permeabilità dei suoli dovuta alla progressiva cementificazione che, unito alla scarsa presenza di vegetazione, fa crescere il rischio di dissesto idrogeologico e di alluvioni urbane. O ancora la riduzione media delle precipitazioni con conseguenti problemi di scarsità idrica, razionamento delle forniture e competizione tra domanda d’acqua potabile per uso urbano e per usi agricoli, industriali‐energetici.

"Confrontarsi a livello nazionale ci permette lo scambio di buone pratiche e la ricerca di strumenti innovativi da applicare anche in Sardegna", conclude l'assessora Spano.