Thursday, 25 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Li Cuncheddi, eliminata la macchia per far posto alla sabbia: intervento della Polizia Locale

Li Cuncheddi, eliminata la macchia per far posto alla sabbia: intervento della Polizia Locale
Li Cuncheddi, eliminata la macchia per far posto alla sabbia: intervento della Polizia Locale
Angela Galiberti

Pubblicato il 07 October 2014 alle 12:33

condividi articolo:

Olbia, 07 Ottobre 2014 - Quanto la Polizia Locale di Olbia è arrivata nella spiaggia di Li Cuncheddi non ha creduto ai propri occhi: la macchia mediterranea natutaralmente presente a ridosso della spiaggia era sparita per fare spazio ad un non meglio identificato sabbione. Il tutto a ridosso di un rinomato hotel. La segnalazione di questo abuso è arrivata direttamente dal Demanio. L'accusa, infatti, è quella di aver "utilizzato" un'area demaniale di 4000 metri per un ripascimento non autorizzato. La macchia mediterranea è stata estirpata e al suo posto è stata messa della sabbia "di cava". Per fare queste operazioni, però, servono delle autorizzazioni, ma anche delle analisi granulometriche e chimiche per stabilire se la sabbia nuova è compatibile con la sabbia presente naturalmente nel sito. A quanto pare, questi lavori fatti a Li Cuncheddi non avevano avuto nessuna autorizzazione, di conseguenza la Polizia Locale di Olbia, guidata dal comandante Gianni Serra, ha posto i sigilli sull'intera area. La situazione, di per sè grottesca, è stata aggravata da una violazione in piena esecuzione durante il sequestro degli agenti olbiesi. La Polizia Locale, infatti, mentre controllava lo scempio perpetrato ai danni della spiaggia, ha notato a 300 metri di distanza un uomo che, con una motosega, era intento a eliminare un ginepro secolare dalla spiaggia. Gli agenti della Locale sono intervenuti, hanno bloccato l'uomo e sequestrato anche la motosega, denunciandolo. L'episodio non era collegato col sequestro in atto. Ma non è tutto: gli uomini guidati dal comandante Gianni Serra stanno controllando anche le eventuali autorizzazioni rilasciate per una staccionata che, a una prima occhiata, non sembra essere regolare. Le aziende coinvolte in questi presunti abusi sono state identificate e entro oggi riceveranno la notifica degli atti giudiziari. Le imprese rischiano moltissimo. Si tratta, infatti, di un reato in materia ambientale e le pene sono severissime.