Thursday, 05 December 2024
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Pubblicato il 01 September 2024 alle 06:00
Olbia. Dieta mediterranea e prodotti alimentari sardi: connubio vincente anche d’estate. Giacomo Meloni e Daniele Serra (Confartigianato Sardegna): “Le nostre produzioni fanno bene a salute ed economia: necessario promuoverle maggiormente”.
Dieta mediterranea e prodotti alimentari artigiani sono un connubio inscindibile anche in estate. Durante i mesi delle vacanze, infatti, il legame si rafforza per far bene alla salute e linea di sardi e italiani e all’economia del settore. Soprattutto grazie ai prodotti agroalimentari certificati STG, DOP, IGP e Tradizionali, gli italiani sono tra i più in forma al mondo. Il merito è anche di un’alimentazione in cui prevalgono qualità e genuinità dei prodotti artigiani, caratteristiche molto apprezzate da tutti anche nei consumi tipici estivi.
“La genuinità delle specialità artigiane, caratteristiche tipiche
della tradizione enogastronomica di Sardegna, sono aspetti che i consumatori hanno presente anche in l'estate – sostiene il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Giacomo Meloni – fanno bene alla salute, mantengono in forma, fanno muovere l’economia e contribuiscono a mantenere alta la bandiera del food made in Sardegna nel mondo”. “La “ricetta” dei prodotti artigiani è il rispetto delle materie prime e delle tecniche di lavorazione tradizionali – prosegue Meloni - e
un’attenzione sempre più diffusa a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela”.
“I nostri artigiani del gusto utilizzano anche metodi di produzione tipici che evidenziano il legame con il territorio regionale – aggiunge il Segretario di Confartigianato Sardegna, Daniele Serra – per questo, i prodotti e le imprese della nostra tradizione alimentare, che hanno nella qualità e nell’artigianalità della lavorazione il proprio elemento distintivo, vanno promossi ancora di più”.
Secondo una recente rilevazione nazionale di Confartigianato, la quota di obesi nel nostro Paese è pari al 9,8% della popolazione adulta, una percentuale che ci assegna il record dei più snelli tra i 7 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e il terzo posto tra gli Stati dell’Ocse (dopo Giappone e Corea del Sud) dove il tasso medio di obesità è del 19,5%.
L’alimentazione italiana in estate fa bene alla linea ma anche
all’economia e all’occupazione. A custodire i segreti del gusto made in Italy, garantendo la qualità e la varietà del nostro cibo sempre più apprezzato da italiani e turisti stranieri, sono i produttori artigiani. Tra pizze, birre, gelati. carni, pesce, street food, olio d’oliva e pasta, le famiglie italiane spendono oltre 10 miliardi di euro l’anno.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna ha calcolato che
nell’Isola per soddisfare la domanda di gelati, birre, pizza, street food, olio si muove un esercito di 2.942 imprese artigiane attive, il 10,7% del totale dell’artigianato sardo con 10.183 addetti. Grazie a questi numeri l’Isola si classifica al primo posto tra tutte le regioni italiane per l’elevato peso degli addetti del settore alimentari, bevande e ristorazione sul totale economia (3,3% contro l’1,5% nazionale). In tutta Italia sono 60mila, con 120mila addetti.
Inoltre tra le prime 5 province, sempre a livello nazionale, per la
più alta incidenza degli addetti nei settori in esame sul totale
economia, figurano Nuoro (5,8%), al primo posto, e il Sud Sardegna (4,4%), al terzo.
Tra i territori ben 888 imprese alimentari artigiane lavorano
nell’area Sassari-Gallura con 3.144 addetti, 635 nel Sud Sardegna con 2.129 lavoratori, 606 nell’area di Cagliari con 2.238 dipendenti, 530 Nuoro e Ogliastra con 1.856 addetti e 283 a Oristano con 817 collaboratori.
Tra le produzioni artigiane più importanti ci sono panetterie e
laboratori che producono dolci, biscotti, prodotti secchi da forno, prodotti di pasticceria conservati, snack dolci o salati e possono anche effettuare vendita diretta al pubblico, pasticcerie e gelaterie che producono prodotti freschi (negli ultimi anni presidi di artigianato ed innovazione alimentare grazie a grandi lievitati diversi da quelli solitamente offerti dal sistema industriale più massificato) e offrono anche servizi di ristorazione tramite la vendita diretta al pubblico (anche ambulante), bar che alla somministrazione diretta stanno affiancando sempre più la vendita di prodotti artigianali, pastifici che producono paste alimentari fresche e secche (anche farcite, in scatola o surgelate) ma anche cuscus e
gnocchi, salumifici e norcinerie che producono carne essiccata, salata o affumicata e salumi, le imprese delle filiera lattiero-caseari, imprese che producono tè, caffè, cacao, cioccolato, caramelle, confetti, condimenti e spezie, imprese che producono vini, distillati, birre, queste ultime in forte ascesa negli ultimi anni grazie soprattutto a microbirrifici.
Da non dimenticare poi rosticcerie, friggitorie, pizzerie, pizzerie a taglio, birrerie, pub, enoteche, catering, banqueting, banchi del mercato che preparano cibo per il consumo immediato, venditori di street food, attività di recente e crescente fortuna, ed esercizi che fanno solo take-away.
Secondo il rapporto di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i più recenti dati ISTAT, la Sardegna ha registrato il più alto numero nazionale di operatori agroalimentari certificati DOP, IGP e STG: ben 15.440, il 19% del totale italiano. Parliamo in primis di produttori primari ovvero vivai, aziende agricole, aziende zootecniche che conferiscono le proprie le materie prime alle migliaia di piccole imprese, soprattutto artigiane, come pastifici, risifici, molini, oleifici, caseifici, conserve e marmellate, mielifici, trasformatori di prodotti sott’olio e verdure confezionate, pasti pronti, cantine, birrifici, salumifici che, a loro volta, le trasformano in prodotti d’eccellenza a certificazione europea.
Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle
foreste, ricorda come siano 8 i prodotti alimentari sardi di qualità riconosciuti dall’Unione europea mediante i marchi DOC (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG: agnello di Sardegna, Carciofo Spinoso di Sardegna, Culurgionis d’Ogliastra, Fiore Sardo, Pecorino Romano, Pecorino Sardo, Olio di Sardegna e Zafferano di Sardegna.
La ricchezza del territorio sardo si declina anche in ben 243 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo: 85 paste fresche e panetteria, 63 prodotti vegetali, 21 formaggi, 20 prodotti di origine animale, 18 carni, 15 pesci e molluschi, 12 prodotti della gastronomia, 7 bevande e distillati, 1 grassi e 1 condimenti.
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