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Pubblicato il 17 March 2019 alle 20:48
Il MAN Museo d’Arte della Provincia di Nuoro inaugura il 2019 con due nuovi progetti espositivi appositamente concepiti: la retrospettiva inedita dal titolo “Allori senza fronde”, un prezioso omaggio all’artista francese Pierre Puvis de Chavannes, a cura di Luigi Fassi e dello storico e critico d’arte Alberto Salvadori, e “Personnages” la prima mostra in un museo europeo dell’artista franco - palestinese Maliheh Afnan, curata da Luigi Fassi, direttore artistico dell’istituzione.In questa occasione il MAN presenta “Il segno e l’idea”, una mostra di opere provenienti dalla collezione permanente, a cura dello stesso Fassi e di Emanuela Manca, storica dell'arte del museo.
L’intero progetto espositivo si inscrive in uno specifico percorso di ricerca che il MAN ha attualmente intrapreso e che pone al centro della propria attenzione il Mediterraneo, luogo decisivo dell'identità europea e nel cui bacino una varietà di culture e tradizioni sono sorte e si sono tra loro fuse.
Se l'attenzione alla ricerca artistica contemporanea internazionale rimane lo snodo centrale dell'attività dell'istituzione, il MAN negli anni ha tuttavia indagato con attenzione e originalità anche i percorsi e gli sviluppi dell'arte moderna occidentale. L'intenzione del museo è accompagnare i visitatori in un viaggio di conoscenza dove emerga con forza la continuità che lega tra loro le diverse esperienze artistiche succedutesi nei secoli che hanno scritto la storia dell'arte moderna e contemporanea.
“Allori senza fronde”. Èun prezioso omaggio all’artista francese Pierre Puvis de Chavannes (Lione, 1824 – Parigi, 1898), figura decisiva nel panorama europeo, protagonista dell’arte francese, fortemente influenzato dalla tradizione della pittura rinascimentale italiana.
“Allori senza fronde” intende far luce sulla rappresentazione simbolista del corpo umano e del paesaggio, in linea con la poetica artistica di de Chavannes ispirata a un innovativo modello di pittura decorativa di chiaro rimando all'affresco e all’ideale classicista.
Pierre Puvis de Chavannes - Ritratto di donna di profilo 1857- 1860
Il corpus espositivo, che conta circa ottanta opere tra cui disegni, olii su tela, schizzi e bozzetti mai esposti prima, provenienti da collezioni private e pubbliche internazionali, offre una panoramica generale su tutte le tematiche affrontate dall’artista durante la sua carriera.
La mostra è accompagnata da un catalogo monografico edito dal Museo MAN in collaborazione con Michael Werner, con testi di Louise D'Argencourt (storica dell'arte, ex curatrice National Gallery of Canada, Ottawa), Bertrand Puvis de Chavannes (storico dell'arte, presidente del Comité Puvis de Chavannes) e dei curatori, Alberto Salvadori e Luigi Fassi.
“Personnages”.È la prima retrospettiva museale dedicata all’artista franco - palestinese Maliheh Afnan (Haifa, 1935 – Londra, 2016). Figura ancora poco nota al pubblico dell'arte, in cinque decenni di intensa attività Afnan è stata diasporica testimone degli sconvolgimenti e dei destini che hanno caratterizzato il mondo del Medioriente mediterraneo.
Il titolo della mostra prende ispirazione da un'evocativa serie di disegni, Personnages, realizzati nel corso di diversi anni ed eseguiti da Afnan in tecnica mista, in cui compaiono una successione di volti e di figure umane.
Maliheh Afnan - Sam 1990
L’intero progetto è accompagnato da un catalogo monografico edito da Arkadia di Cagliari, con testi di Sussan Babaie (docente di storia dell'arte dell'Iran e dell'Islam presso il Courtauld Institute of Art di Londra), Rose Issa (storica dell'arte mediorientale, Londra) e Luigi Fassi.
“Il segno e l’idea”.Collezione permanente del MAN di Nuoro a cura di Luigi Fassi e Emanuela Manca.In sintonia con l’intero progetto curatoriale e le tematiche affrontate con “Personnages” e “Allori senza fronde”, il MAN propone circa venti opere appartenenti alla collezione permanente del museo tra cui disegni, sculture e dipinti.
Giacinto Satta - Leda col cigno fine ‘800
Tra gli artisti in mostra, Antonio Ballero, Giuseppe Biasi, Salvatore Fancello, Francesco Ciusa, Francesca Devoto, Bernardino Palazzi e Giacinto Satta, figure chiave per l'elaborazione di nuovi canoni espressivi nella scena artistica sarda.
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