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Cronaca

Lavoratori Air Italy: "Giù le mani da Olbia"

Lavoratori Air Italy:
Lavoratori Air Italy:
Angela Galiberti

Pubblicato il 12 April 2019 alle 19:15

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Olbia, 12 aprile 2019 - Niente sigle sindacali, solo una gmail anonima: quasi a sottolineare che oggi sono tutti sotto la stessa bandiera e tutti un unico volto.

Sono i 550 dipendenti di Air Italy che, pochi minuti fa, hanno mandato alle redazioni locali quello che potrebbe essere definito un manifesto dal titolo "Giù le mani da Olbia".

Oggi si è consumato, nelle case di 550 dipendenti Air Italy, un dramma. Dramma lavorativo, ovviamente, ma anche sociale e personale.

L'azienda ha comunicato che, viste le non-decisioni della Regione Sardegna e del Governo Italiano, ha deciso di rivedere la possibilità di volare su Olbia senza soldi pubblici.

Scelta, questa, fatta circa un mese fa per tutelare gli investimenti in Sardegna e i 550 dipendenti che ruotano intorno alla base olbiese.

Il dietrofront di Air Italy, avvenuto con un durissimo comunicato stampa, sta giustamente preoccupando tutto il territorio, ma soprattutto quelle 550 famiglie che dalla presenza degli aerei dipendono.

I lavoratori di Air Italy non vogliono entrare in competizione con colleghi di altri territori, ma chiedono alla politica di fare scelte differenti e forse anche coraggiose.

Qui sotto l'appello dei dipendenti di Air Italy.

GIU’ LE MANI DA OLBIA

La Politica nazionale e regionale agisca rapidamente e con decisione

Siamo i 550 dipendenti di Air Italy di Olbia.

Siamo le 550 famiglie di Olbia che hanno un reddito grazie ad Air Italy.

Siamo le 550 famiglie di Olbia che spendono il loro reddito nel territorio della Gallura.

Siamo cittadini della Regione Sardegna, dove votiamo e paghiamo le tasse.

Siamo italiani e ne testimoniamo la bellezza con orgoglio grazie ai nostri voli.

Come i nostri colleghi di Alitalia, rivendichiamo il nostro diritto a mantenere il nostro posto di lavoro e rifiutiamo lo scontro di lavoratori contro lavoratori.

La Politica ha il compito di vigilare, tutelare e proteggere i propri cittadini e noi oggi non ci sentiamo tutelati né dal Governo, né dalla Regione Sardegna.

La nostra attività ad Olbia sta per essere chiusa, il nostro lavoro ceduto ad Alitalia.

La Politica regionale può rispondere con una scelta rapida e decisiva, rinunciando a creare una discriminazione fra i lavoratori di Air Italy e quelli di Alitalia, fra cittadini che si servono dell’aeroporto di Olbia e quelli – più fortunati – che si servono di Cagliari.

La Politica nazionale può rispondere con una scelta rapida e decisiva, dando pari dignità ai lavoratori sardi rispetto a quelli romani.

Noi ci aspettiamo di ricevere risposte rapide e decisive.

Fra 5 giorni i nostri colleghi assistenti di volo e piloti della base di Olbia non avranno aerei per volare, di conseguenza chiuderà la base e la responsabilità ricadrà su tutti coloro che oggi hanno scelto Alitalia e buttato via 56 anni di storia dell’aviazione civile privata italiana.