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Cronaca

L'appello di un super disabile olbiese: "Adeguate le nostre pensioni"

L'appello di un super disabile olbiese:
L'appello di un super disabile olbiese:
Angela Galiberti

Pubblicato il 13 May 2015 alle 16:16

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Olbia, 13 Maggio 2015 - Facebook non è solo una vetrina dove sfogarsi, condvidere foto e commentare gli status degli amici. Facebook è anche una piazza virtuale a cui affidare appelli, riflessioni e idee. Ed è quello che ha fatto Pietro Pinna "Superdisabile", come egli stesso di definisce sul popolare social network.

Pietro Pinna ha affidato a Facebook una riflessione che dovrebbe far riflettere tutti noi, e non solo, sull'importanza del welfare state e sugli aiuti alle persone diversamente abili. Aiuti economici, come la pensione di invalidità, che oggi non sono più sufficienti a garantire una vita dignitosa. Ecco il lungo appello di Pietro Pinna.

Salve! Queste sono parole di sofferenza e di protesta, rivolte a tutti i ministri, politici, al Premier ed alle persone che a tutti i livelli istituzionali si dovrebbero occupare e preoccupare delle persone disabili e dovrebbero tutelarle il più possibile cercando di alleggerirle delle sofferenze inutili facilmente evitabili.

Mi chiamo Pietro Pinna nato ad Olbia il 24.11.1972 residente Olbia in via Frosinone n°48. Ho 42 anni, all’età di 17 anni ho contratto una malattia invalidante chiamata MORBO DI WILSON crea difficoltà di movimento e di linguaggio, la disabilita e del 100% non mi consente di lavorare. Dall’anno 1994 percepisco una misera pensione di 1.200.000 lire al mese che nel periodo del 1994, appunto, andava bene nel senso che consentivano di tirare avanti mantenendo un minimo di dignità. Ora siamo nel 2015 la vita quotidiana è più cara e la somma di 1.200.000 lire si è trasformata in 700,00 euro. Questi 700.00 euro con i tempi che corrono e con l’euro non consentono più il minimo necessario per continuare a condurre la vita che veniva consentita nel 1994. Bisognerebbe quindi aumentare le pensioni sociali riallineandole ogni anno in base alle esigenze del costo di oggi, ed anche in base a parametri che comprendano la condizione fisica e sociale del singolo nello specifico, perché generalizzando si commettono sempre discriminazioni che sono sempre a sfavore dei più deboli, O no? – parlo a nome di tutti i disabili: per noi ogni giorno è una dura battaglia affrontare il nostro handicap. Dovremo stare tranquilli senza metterci altri problemi in testa?!?! Invece i problemi aumentano: si aggiungono le difficoltà economiche soffriamo due volte anzi un milione di volte. Subito dopo la morte di mio padre le difficoltà economiche si sono moltiplicate, non mi avanza niente, voi dirette! Vediamo le foto, sei sempre in giro a divertiti? Si è vero sto sempre in giro, ma mi finanziano i miei amici mettendomi benzina, e pagando tutto il resto, questa è la mia fortuna. Per chi non ha amici, la vita è ancora più dura e carica di sofferenza della mia. E per chi come me ha la macchina, rate da pagare, benzina, assicurazione, quando succedono danni – bisogna pagare i meccanici, queste sono cose da evidenziare. Cosa dobbiamo fare??? Chiedere l’elemosina? E cosa si dovrebbe fare nel momento in cui i entrambi genitori dovessero venire a mancare?? dobbiamo andare a morire in un ospizio? O chi si vuole fare una famiglia! Come fa a camparsi la moglie? Per non parlare poi dell’utopia di voler avere dei figli…

Speriamo che queste parole arrivino al cuore di chi ha voce in capitolo… dateci una pensione adeguata alle nostre esigenze quotidiane!!!1.
Queste sono le difficoltà reali che i diversamente abili devono affrontare ogni giorno: pregiudizi, barriere architettoniche, aiuti ridicoli rispetto alle reali necessità. Pietro Pinna chiede che le sue parole arrivino a chi ha voce in capitolo. Aiutiamolo!