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La Provincia non si arrende: ecco il Pup

La Provincia non si arrende: ecco il Pup
La Provincia non si arrende: ecco il Pup
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 May 2013 alle 21:42

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Olbia - Se la Regione Sardegna non cambierà idea, se i referendum del 2012 verranno rispettati sino in fondo, per la Provincia di Olbia-Tempio i giorni di vita sono contati. La proroga concessa, infatti, vale sino al 30 Giugno 2013 - sul dopo nulla, al momento, si sa. L'unica cosa certa è che la Provincia di Olbia-Tempio chiede di essere lasciata in vita sino a fine mandato. Chiede, insomma, una morte naturale e non un'eutanasia frettolosa. I politici di via Nanni ci credono in questa speranza e, forse, proprio per questo continuano a lavorare. Oggi è arrivato in aula il PUP (piano urbanistico provinciale). Uno strumento programmatorio fondamentale che ha lo scopo di armonizzare, per quanto possibile, tutto lo sviluppo dell'area vasta della Gallura. Ovviamente, in via Nanni non è arrivato il piano vero e proprio - per il quale ci vuole tanto tempo - ma soltanto le linee guida per le quali i consiglieri hanno espresso una presa d'atto all'unanimità. Le linee guida indicano la strada che verrà percorsa per stilare il Pup. Una strada un po' tortuosa che, però, include tutti i vari aspetti sulla quale la Provincia ha potere pianificatorio. Ad esempio, il Pup tratterà delle Zone industriali e delle loro criticità. Per Olbia si suggerisce l'individuazione di una nuova area per il Cipnes, per Tempio una razionalizzazione dell'esistente. Per i Porti turistici si prevede lo sfruttamento dell'esistente e dei paletti per eventuali nuovi approdi. Per l'agricoltura si pensa alla classificazione dei terreni per grado di fertilità: i terreni più fertili verranno dedicati all'agricoltura, quelli non fertili al resto. Si è pensato al Golf come occasione da sfruttare in chiave turistica. E non manca la valorizzazione degli stazzi. Queste, comunque, sono soltanto linee guida. Il Pup vero e proprio sarà decisamente più complesso e andrà a scontrarsi con i vari campanilismi portati avanti dai 26 comuni della Gallura.